Bruno Cavallini, titolare del ristorante L’Artilafo, sta per tornare l’appuntamento con la Cena sul Ponte di Mezzo. Di cosa vi occuperete quest’anno? "Prepareremo il primo: una mezza cupola di risotto con zucchine cotte al forno, croccanti fuori e morbide dentro, crema di zucchine e pomodoro alla base, aromatizzati al basilico. Con il caldo di giugno è un piatto fresco, che si mangia volentieri. Spero sia una pietanza buona, che aiuti per una sera a lasciare fuori dal Ponte problemi e difficoltà".
Cucinare in un luogo così suggestivo è un’emozione? "È favoloso. Ha un fascino unico, con il tramonto che si riflette nel fiume. Certo, è un bell’impegno: abbiamo iniziato a cucinare ieri e finiremo domenica, ma è un appuntamento che aspettiamo con trepidazione ogni anno".
Lei partecipa dal 2018. Com’è cambiato l’evento nel tempo? "Siamo dei veterani, ormai (ride). L’iniziativa si è sempre rivelata un’esperienza bella e significativa, soprattutto per il legame che si è creato tra noi ristoratori. In queste edizioni siamo riusciti a unirci: oggi è come se cucinassimo tutti nello stesso ristorante".
Insomma, una bella squadra. "Assolutamente. Ci divertiamo, ci vogliamo bene e ci prendiamo in giro con goliardia. Ma questo è lo spirito del Ponte".
Cucinare per oltre 400 persone non la spaventa? "Minimamente. È bellissimo mettersi a disposizione della collettività. Spero però che i nostri ospiti capiscano l’impegno, la responsabilità e la passione che ci spingono ogni anno a tornare ai fornelli sul Ponte di Mezzo".
Cosa vi spinge a farlo? "La voglia di cucinare, con semplicità e onestà, in mezzo alle persone".
Mar.Fer.