
Una delle riunioni del Distretto rurale del Monte Pisano e della Piana di Pisa
Pisa, 17 settembre 2025 - Con decreto dirigenziale del 10 settembre 2025 la Regione Toscana ha ufficialmente riconosciuto il Distretto Rurale del Monte Pisano e della Piana di Pisa, inserendolo nell’elenco nazionale dei Distretti del Cibo presso il Masaf – Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste. Un passaggio che dà forma concreta a un percorso avviato da tempo e che oggi assume valore strategico per lo sviluppo agricolo e ambientale dell’area. Il Distretto coinvolge i Comuni di Pisa, Calci, San Giuliano Terme, Vicopisano e Vecchiano e si fonda su un progetto economico territoriale (PET) elaborato in collaborazione con GreenGea snc di Pisa. Il documento, approvato dalla Regione, individua linee guida e strumenti operativi per la valorizzazione delle filiere agricole locali, la tutela del paesaggio e la promozione di uno sviluppo rurale integrato, capace di dialogare con le esigenze delle comunità e con le sfide della sostenibilità. “Questo riconoscimento sancisce un passaggio fondamentale per le nostre aziende agricole e per l’intero tessuto socio-economico locale – commenta Alessandro Agostini, presidente del Distretto Rurale –. Non si tratta soltanto di una cornice normativa, ma di un’occasione concreta per rafforzare la coesione territoriale, sostenere le imprese e promuovere modelli di agricoltura periurbana multifunzionale, capaci di coniugare produzione, innovazione e tutela del paesaggio”. Alle sue parole fa eco il vicepresidente, Michele Conti, sindaco di Pisa: “Il riconoscimento regionale valorizza l’impegno condiviso tra enti pubblici, imprese e cittadini. È un segnale di fiducia verso il nostro territorio, che potrà così affrontare con maggiori strumenti le sfide legate alla sostenibilità ambientale, alla qualità agroalimentare e alla promozione turistica integrata”. Il Distretto Rurale del Monte Pisano e della Piana di Pisa si propone dunque come un vero e proprio laboratorio territoriale: un luogo di cooperazione fra agricoltura, ambiente e comunità, volto a costruire reti solide tra produttori e istituzioni, a promuovere pratiche innovative di gestione delle risorse e a rafforzare il legame identitario con il territorio. Con il riconoscimento regionale e l’inserimento nell’elenco nazionale, le imprese agricole e le amministrazioni locali avranno ora la possibilità di accedere a bandi, finanziamenti e strumenti di pianificazione che potranno tradursi in nuove opportunità di crescita e competitività. Un passo importante, che guarda al futuro con l’obiettivo di rendere l’agricoltura non solo un presidio economico, ma anche sociale, culturale e ambientale per l’intero comprensorio.