E partono due ricorsi al Tar contro l’ordinanza sindacale che vieta fino al 2 novembre, il consumo di bevande alcoliche fuori dalle pertinenze (tavoli) dei locali di piazza C.Gambacorti (già la Pera). "L’ordinanza su piazza la Pera? Una nuova vetrina per Ziello che fa vedere di ricucire con Conti e con la città dopo che è uscito dal consiglio comunale". Lo dice Paolo Martinelli consigliere de La città delle persone, intervenendo sulla discussa ordinanza sul consumo di bevande alcoliche in piedi o da asporto in piazza C.Gambacorti. "L’ordinanza serve solo ad accendere un riflettore su una piazza che era in perfetto equilibrio, lasciando spenti i riflettori su quei luoghi dove l’azione e la deriva securitaria di Conti-Ziello non ha sortito alcun effetto, anzi, la criminalità è solo aumentata e fuori controllo. Ma gli artefici di questa ordinanza si ricordano come era piazza La Pera venti anni fa? Allora sì che era un ricettacolo di spaccio. Ora è la piazza che dovrebbe essere replicata in altri punti della città. E’ un piccolo modello da far attecchire anche altrove". L’intervento di Martinelli si lega, con i dovuti distinguo, a quello del presidente del comitato di San Martino, Anthony Mancini che ha smentito le presunte lamentele di residenti circa schiamazzi fino all’alba e spaccio. "Negli ultimi venti anni, la piazza è stata oggetto di riqualificazione architettonica. E non solo. Si è creato un equilibrio all’interno della comunità degli stessi esercenti e quindi dei frequentatori": continua Martinelli. "Ciò che si è sviluppato e consolidato nel tempo, è la diversificazione dell’offerta commerciale e quindi dei frequentatori della piazza. Insomma è una piazza per tutte le tasche. Lì, ci sono, convivono, interagiscono nonni, nipoti, famiglie e studenti". Le conclusioni di Martinelli sono nette: "Quell’ordinanza rompe l’equilibrio di una comunità. Quando si rompono queste relazioni, è difficile ricostruirle. Non posso che stigmatizzare quanto successo in piena estate, per l’esattezza i 14 di agosto con l’emanazione dell’ordinanza fatto a saracinesche chiuse e con tanti residenti in vacanza".
Il consigliere della lista civica interviene poi sulla idea di mettere i dehors in piazza per accontentare quei commercianti che possono permetterseli. "Per il me, il dehor è antagonista alla fruizione vera di una piazza". E poi ecco le conclusioni politiche dello stesso consigliere della lista civica: "Non vedo alcun bisogno di una ordinanza così dura se non quella di una sorta di: eccomi son tornato, da parte di Ziello". Fatto sta che ora i commercianti della piazza sono divisi tra tavolini sì, tavolini no.
Carlo Venturini