I segreti dei magri in uno studio

La ricerca dell’Università di Pisa e del National Institutes of Health statunitense svela i vari tipi di metabolismo

Paolo Piaggi, “cervello di ritorno” grazie al programma “Rita Levi Montalcini”

Paolo Piaggi, “cervello di ritorno” grazie al programma “Rita Levi Montalcini”

Pisa, 29 marzo 2020 - «Mangio poco, come mai ingrasso? Sono a dieta perché non dimagrisco?": frasi che tutti abbiamo sentito o detto nella nostra vita almeno una volta. A venirci in aiuto per rispondere a queste domande, e magari a perdere peso, c’è un nuovo studio dell’Università di Pisa e del National Institutes of Health statunitense pubblicato sulla rivista scientifica “Diabetes” e inserito tra gli highlights (https://diabetes.diabetesjournals.org/content/69/2/129). Secondo il team di scienziati, al di là di quello che mangiamo, è il nostro specifico profilo metabolico (“brucia grassi” o “brucia carboidrati”) a determinare il m antenimento del nostro peso.

Le persone con un metabolismo che tende a bruciare meno grassi sono più a rischio di sovrappeso e obesità dato che nel tempo tendono maggiormente ad ingrassare. Esistono differenti profili metabolici tra gli individui di una popolazione – spiega Paolo Piaggi, bioingegnere dell’Ateneo pisano e autore senior dello studio – ci sono soggetti più propensi a ossidare cioè a “bruciare” i grassi e altri più inclini a “bruciare” i carboidrati della dieta.

Questi ultimi tendono a guadagnare più peso nel tempo no n consumando tutti i grassi ingeriti con la dieta (anche se seguono una dieta normocalorica) ma li immagazzinano nel corpo come tessuto adiposo, che, nel tempo, si espande e provoca un aumento di peso corporeo".

La ricerca, condotta nella clin ica del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases (NIDDK) a Phoenix (Arizona, USA), ha riguardato 79 individui sani di varie etnie. A ciascuna persona è stata misurata la risposta metabolica rispetto a diverse diete ipercaloriche ricche in carboidrati o in grassi somministrate nell’arco di 24 ore. Per l’Università di Pisa ha partecipato allo studio Paolo Piaggi, “cervello di ritorno” grazie al programma “Rita Levi Montalcini” e attualmente ricercatore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione. Piaggi è responsabile del progetto di ricerca per l’utilizzo della camera metabolica all’Aoup, Uo Endocrinologia I diretta dal professore Ferruccio Santini del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Il progetto ha l’obiettivo di identificare e caratterizzare dei fenotipici metabolici nei soggetti umani. "Il nostro profilo metabolico – conclude Piaggi – dipende da genetica, fattori ormonali, dieta e stili di vita". © RIPRODUZIONE RISERVATA