Valeria Caldelli
Cronaca

I primi pacemaker senza fili impiantati a tre pazienti pisani

Il centro di Cisanello unico in Italia per questo tipo di intervento rivoluzionario - di Valeria Caldelli

Una sala

Pisa, 2 luglio 2014 - Sono tre e tutti e tre pisani i primi pazienti in Italia nel cui cuore è stato impiantato il pacemaker senza fili, lungo appena un paio di centimetri e non più pesante di una pillola. L'Unità di aritmologia del dipartimento cardio- toraco­vascolare di Cisanello, diretto dalla dottoressa Maria Grazia Bongiorni, è stato infatti scelto, unico in Italia, per lo studio clinico di questo nuovissimo strumento, ultima frontiera per combattere le malattie cardiache. Non ci dimentichiamo che il malfunzionamento del nostro cuore è una delle cause principali di morte, oltre che una patologia assai diffusa soprattutto dopo i 50 anni di età. Il minuscolo pacemaker non poteva che chiamarsi Micra, si installa senza bisturi, facendolo passare attraverso una vena che parte dall'inguine ed è il frutto di anni di ricerche da parte di una ditta americana.

Saranno 760 in tutto il mondo le persone che soffrono di aritmia alle quali verrà impiantato grazie ad un gruppo ristretto di centri, tra i quali è stato selezionato anche quello dell'ospedale di Pisa. "I risultati che deriveranno da questo studio clinico si trasformeranno in un maggior beneficio per milioni di pazienti che ogni anno necessitano di questa terapia", sottolinea la dottoressa Bongiorni, mostrando uno dei rivoluzionari Micra. Nei giorni scorsi i risultati dei primi tre interventi, tutti perfettamente riusciti, sono stati presentati nel corso del congresso 'Luci e ombre in aritmologia', svolto a Pisa, come ogni anno, nel mese di giugno. E la prossima settimana altri tre mini pacemaker senza fili saranno impiantati ad altrettanti pazienti nello stesso centro di Cisanello. "Micra è il segno dell'inizio di una nuova era, qualcosa che era da sempre nei sogni delle persone che fanno il mio lavoro", sottolinea la dottoressa Bongiorni. "Negli anni, infatti, era emerso un lato negativo dei pacemaker tradizionali: la presenza di fili all'interno del cuore può infatti creare problemi. Questo nuovo strumento li elimina completamente: è un pacemaker semplice, adatto a quei pazienti che hanno la necessità di stimolare una sola parte del cuore.

Esistono malattie più gravi, che richiedono interventi in due e anche in tre parti del muscolo cardiaco. Ma certamente Micra aprirà le porte a nuovi progressi, permettendo di applicare la stessa tecnologia anche nei casi più complicati". Il micropacemaker non è comunque l'unica novità nel mondo della cardiologia. L'altro 'neo' emerso nel tempo nella cura delle malattie legate al cuore è la necessità di esporre il paziente a radiazioni per limitare o guarire aritmie come le extrasistole, la fibrillazione atriale e le tachicardie. La tecnologia ha fatto passi da gigante anche in questa direzione permettendo di ottenere ablazioni con pochissimi raggi attraverso sistemi guidati di elettromagnetismo. "E' un'altra rivoluzione", spiega Maria Grazia Bongiorni. "Mettiamo intorno al paziente un campo elettromagnetico grazie al quale riusciamo a vedere come si muove il nostro catetere nel cuore con quantità di raggi molto vicina allo zero". Infine, nuova frontiera da poco raggiunta, il 'defibrillatore sotto cute' che viene inserito tra la pelle e le costole della zona sotto l'ascella. Dall'esterno quasi non si vede, eppure da solo salva la vita delle persone fortemente a rischio, coloro che hanno aritmie gravi o hanno già subìto un infarto. In caso di necessità si attiva da solo e fa tutto quello che deve fare perché il cuore non smetta di battere. Ma, ovviamente, come in tutte le malattie, la prevenzione resta la frontiera delle frontiere, il traguardo da tenere sempre presente. Il consiglio dei cardiologi è quello di non trascurare mai alcuni disturbi come dolori strani e profondi al petto, perchè questi possono essere campanelli d'allarme.

Un elettrocardiogramma sotto sforzo una volta all'anno è consigliabile a tutti coloro che hanno superato i 50 anni. Nello stesso tempo si raccomanda di smettere di fumare, di fare attenzione alla presenza di colesterolo nel sangue e di controllare il proprio peso e la pressione. Estremamente salutare è camminare a passo svelto un'ora tutti i giorni. "Dobbiamo trovarlo questo benedetto tempo per una sostenuta passeggiata quotidiana", esorta la dottoressa Bongiorni. "Almeno mezz'ora, ma troviamola: lo dico anche a me stessa. Non footing, non calcetto, che possono anche fare male, bensì soltanto una sana attività fisica quotidiana. E staremo tutti meglio".