REDAZIONE PISA

I giovani e i videogiochi: una attrazione fatale Conosciamo i rischi dell’uso incontrollato

Obiettivo: prevenire i danni "Uscire dalla dipendenza comporta rientrare nel mondo"

Per Roald Dahl "La vita è più divertente se si gioca". Il gioco è fondamentale a ogni età, basta che non diventi dipendenza! L’Oms definisce dipendenza un comportamento persistente che sovrasta gli altri interessi della vita. Per i ragazzi trascorrere tempo ai videogiochi è la normalità, ma diventa patologia se si manifestano sintomi come stanchezza, secchezza oculare, mal di testa, disturbi del sonno, incuria della persona, isolamento, crisi di astinenza. Il gamer si immerge talmente nel mondo online che non si limita nei tempi di gioco e non distingue più la realtà virtuale dalla vita, inoltre gli acquisti in-game, che prevedono uso di soldi, causano una dipendenza simile alla ludopatia. Il mondo offline compromette i rapporti interpersonali sostituiti dalle relazioni virtuali e il gamer si riconosce solo nell’avatar, il personaggio digitale da lui creato come estensione di sé. Riguardo la sfera affettiva e psicologica, i minori con Internet Gaming Disorder sono più irritabili, ansiosi, depressi, con alti livelli di stress. Uscire dalla dipendenza comporta rientrare nel mondo, cercare gratificazione in ciò che la vita offre: sport, giochi all’aperto, attività con amici e familiari!