
"Non si sa come" di Luigi Pirandello
Pisa, 13 marzo 2015 - Il grande Pirandello e la compagnia Lombardi-Tiezzi chiuderanno questo fine settimana la Stagione Teatrale 2014/15 del Teatro Verdi di Pisa (la sesta ideata e organizzata insieme dal Teatro di Pisa e dalla Fondazione Toscana Spettacolo). In scena uno dei drammi più feroci e strazianti di Luigi Pirandello, "Non si sa come": al Teatro Verdi sabato 14 marzo alle ore 21 e domenica 15 alle ore 17.
La regia è di Federico Tiezzi, la drammaturgia di Sandro Lombardi e dello stesso Federico Tiezzi; protagonisti Sandro Lombardi (Romeo Daddi), Debora Zuin (Bice Daddi), Francesco Colella (Giorgio Vanzi), Elena Ghiaurov (Ginevra Vanzi) , Andrea Volpetti (Nicola Respi); scene di Pier Paolo Bisleri, costumi di Giovanna Buzzi, luci di Gianni Pollini.
Scritto da Pirandello durante una villeggiatura a Castiglioncello, nell'estate del 1934, e andato in scena il 13 dicembre del 1935 a Roma (dopo un debutto a Praga in traduzione ceca cui Pirandello non presenziò) in piena dittatura fascista, e in un periodo di aspri conflitti col regime a causa delle difficoltà incontrate dal drammaturgo siciliano sul suo progetto di un Teatro di Stato, "Non si sa come" ha come temi principali il confine tra memoria e oblio, tra realtà e sogno, tra colpa e desiderio e scandaglia con precisione chirurgica la psiche umana alla scoperta di quegli atti inconsapevoli che condannano le esistenze.
Tutto inizia sull'incantevole terrazzo della bella casa di Giorgio e Ginevra Vanzi, dove sono ospiti Romeo e Bice Daddi e Nicola Respi. Appartenenti a una borghesia agiata, i protagonisti sembrano condurre una vita disinvolta e idilliaca. In realtà, dietro c’è ben altro: il rovello di Romeo Daddi che, dopo aver ceduto per un momento alla passione per Ginevra, si rende conto di quanto sia facile commettere un atto che forse può rivelarsi una colpa, senza averne responsabilità, perché il fatto è accaduto non si sa come, fuori della coscienza di chi lo ha compiuto. Ci sono dunque delitti innocenti, atti irriflessi che marchiano a fuoco le vite umane. Preso dall'irrefrenabile desiderio di scoprire negli altri questi delitti Romeo dà così inizio a una specie di seduta freudiana di gruppo. Da questa situazione di partenza Luigi Pirandello si immerge (e ci immerge), come armato di un bisturi dell'animo, nei labirinti segreti del cuore e della psiche umani, nell'ennesimo tentativo, più che mai riuscito, di dimostrare che, come ha annotato Giovanni Macchia, «ciò che noi conosciamo di noi stessi, non è che una parte, una debolissima parte, di ciò che siamo».
Questa produzione di "Non si sa come" ha debuttato nel gennaio dello scorso anno a Modena e da allora è in tournèe nei principali teatri italiani, con grande successo di pubblico e di critica. Così ne ha scritto, fra gli altri, Maria Grazia Gregori: « […]Federico Tiezzi al suo secondo Pirandello dopo I giganti della montagna, crea uno spettacolo affascinante, ricco di suggestioni, sul doppio binario di un surrealismo onirico e di un diffuso bisogno di realtà, inventando un prologo che mostra i personaggi con teste di coccodrillo mentre suona "La morte e la fanciulla" di Schubert.
Poi eccoli, nei bellissimi costumi di Giovanna Buzzi, muoversi nelle scene eleganti di Pier Paolo Bisleri fra “boiseries”e lampadari a goccia in cristallo di Boemia che scendono dal soffitto, in una perfetta armonia di gesti e in un concertato di voci che ne sottolinea le personalità nella dilagante ipocrisia che li circonda. Romeo Daddi, nell’interpretazione maiuscola di Sandro Lombardi non è né nevrotico, né folle ma piuttosto un raisonneur dolorosamente presente a se stesso, bravissimo nel celebre monologo della lucertola.
L’affascinante Ginevra, ironica e provocante di Elena Ghiaurov con le sue risate spezzate, la sua ferocia, il senso fatale del suo essere donna (e la sua bravura) si imprime nella memoria dello spettatore. Francesco Colella che è Giorgio Vanzi ha la presenza, il gesto elegante, l’umanità strafottente di molti personaggi maschili pirandelliani mentre Pia Lanciotti con il suo non capire, con il suo chiedersi un perché, trova delle rispondenze rivelatrici nella sua Bice […] Tutti consegnati, dalle luci gessose di Gianni Pollini, alla fissità dell’ipocrisia, senza speranza».
Biglietti ancora disponibili; fra le varie tipologie di sconto, il 50% per gli under 26 e per gli studenti dell’Università di Pisa. Per informazioni tel 050 941 111 e www.teatrodipisa.pi.it