
Abbiamo intervistato tre schermidori paralimpici: Alessia Biagini, Matteo Betti e Emanuele Lambertini.
Da quando convivete con l’handicap? Chi vi ha aiutato?
Biagini: Sono nata prematura e per questo ho alcune disabilità.
Lambertini: Ho una malformazione vascolare dalla nascita. A 8 anni ho deciso da solo di farmi
amputare la gamba destra che era come una bomba pronta a scoppiare.
Betti: Per una complicanza al parto sono emispastico. La famiglia è stato un punto di riferimento molto importante che mi ha sempre aiutato e supportato nei momenti più difficili.
Come vi ha aiutato la scherma? Siete mai rimasti delusi? Vi hanno mai agevolato nella vita?
Biagini: La scherma mi ha aiutato nei momenti bui dell’adolescenza, quando i miei compagni tendevano a escludermi. A volte ho pensato di mollare lo sport dopo le sconfitte.
Betti: Un vantaggio dell’essere disabili è che non si fanno file per musei, ristoranti, cinema!
Cosa significa essere ’diversi’?
Lambertini: Puoi vederla come una grande sfiga o come una opportunità. Devi impegnarti per superare le difficoltà della vita e dello sport fino a vincere le medaglie più importanti!