Giovani e Covid Pensiamo alla ripresa

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Lorenzo

Midili*

Il disagio giovanile ai tempi della pandemia è un fatto ormai più che definito. I giovani non escono più. Mancano i rapporti sociali proprio nel momento in cui si costruisce il proprio futuro. E i danni a livello psicologico sono importanti.

A quasi due anni dall’inizio della pandemia con la variante Omicron che imperversa l’unica certezza è che i giovani si sono stancati.

Passando per La Venezia le sere del fine settimana ci aspettiamo di trovare fiumi di ragazzi ed invece niente, il vuoto, il deserto.. come nei più brutti film distopici.

Perché?

Da marzo 2020 ai giovani è stato chiesto di pagare il prezzo più alto, rinunciare ad anni di esperienze, svago, viaggi. Come sono stati ringraziati?

Quando hanno provato a tirarsi fuori dal guscio la reazione spesso è stata negativa. Ssubito sono stati additati come “Mala Movida” “Vandali”.

Sono state portate delle firme in comune per chiudere il quartiere adibito alla ricreazione serale, aggiungendosi che, per colpa della pandemia, alcuni storici locali erano già stati chiusi, lasciando ai ragazzi null’altro che un pugno di mosche in mano. Adesso questa nuova variante Omicron, molto contagiosa, ha dato il colpo di grazia, e il film distopico si è tramutato in realtà.

Non sarà semplice ma bisogna tutti lavorare per fare tornare i giovani fuori, ad uscire a divertirsi come un tempo, bisogna creare spazi non solo fisici ma anche culturali associativi per loro, dare la possibilità di vivere la propria giovane età senza la paura di essere additati nuovamente.

Riflettiamo.

*Vice Segretario Territoriale

Giovani Democratici Livorno