ELEONORA MANCINI
Cronaca

Gioco del Ponte, scoperta a Vienna cantata musicata da Antonio Salieri

Si tratta del componimento "Per la sconfitta di Borea". Il ritrovamento è dell'archivista Manuel Rossi, pubblicato nel libro "Pisa, identità e tradizioni"

Manuel Rossi, archivista

Pisa, 19 giugno 2019 -  Ritrovata nella Biblioteca Nazionale di Vienna una cantata composta da Antonio Salieri per il Gioco del Ponte di Pisa. La composizione, intitolata “La sconfitta di Borea”, era già nota nel corpus del musicista, ma sinora non si conosceva l’occasione per la quale era stata scritta. La scoperta si deve a un archivista pisano, Manuel Rossi, già impegnato nel riordino di svariati archivi musicali come quello di Giacomo Puccini, del Maggio Musicale Fiorentino e dell'Accademia Chigiana, e  le cui ricerche hanno anche permesso di posticipare la datazione della cantata - finora ritenuta composta da Salieri fra il 1774 e il 1775 - al 1777, proprio in seguito a una edizione del Gioco pisano. 

Antonio Salieri, fra i grandi protagonisti del Settecento musicale, fu compositore e maestro di cappella alla corte degli Asburgo a Vienna ed ebbe come allievi Beethoven, Schubert, Liszt. Il suo nome è da sempre legato alla rivalità con Mozart. La cantata “Il Trionfo della Gloria e della Virtù ossia la sconfitta di Borea” era composta per due soprani, tenore, coro e orchestra e il suo legame con il Gioco del Ponte di Pisa, tradizione che si rinnova ogni anno nella città nell’ultimo sabato di giugno, è testimoniato dal testo conservato nel manoscritto ritrovato nella Biblioteca Nazionale di Vienna. Si tratta del libretto in cui l'autore, il livornese Giovanni De Gamerra, poeta ufficiale dei teatri imperiali, cita la “bellicosa Alfea”, nome antico di Pisa, “inclita sede del toscano valor”. Borea, invece, è il nome dei quartieri della sponda meridionale dell'Arno che, nel Gioco del Ponte, si scontrano contro quelli di Austro, la parte settentrionale.

La cantata ritrovata da Rossi rappresenterebbe anche un esempio di ‘promozione turistica’ all’estero ante litteram per attirare, in questo caso a Pisa, gli stranieri e far conoscere il Gioco del Ponte in un periodo in cui, spiega Rossi, “il gioco civico stava cadendo in disuso. Dopo nove anni di interruzione, l'edizione del 1776 doveva rappresentare il riscatto cittadino”. Dall'anno successivo, quello in cui fu concepita la cantata musicata da Salieri, secondo la ricostruzione dello studioso, questa operazione di 'marketing turistico' fu condotta da un patrizio pisano, il conte Francesco Del Testa, che attraverso rapporti diretti con l’imperatrice Maria Teresa d’Austria e con il De Gamerra, “fece una costante promozione al Gioco presso le principali personalità politiche austriache”. Tale promozione culminò proprio nella “piccola cantata che -, come racconta lo stesso librettista De Gamerra in una lettera inviata il 10 marzo 1777 al conte Del Testa e ritrovata proprio da Rossi - venne "fatta ex abrupto ed eseguita già quattro volte con sommo applauso alla presenza di sua maestà l’Imperatore e che ha per titolo La sconfitta di Borea". 

La scoperta di Manuel Rossi è stata pubblicata nel libro “Pisa. Identità e tradizioni” dedicato alle tradizioni storiche pisane, pubblicato da Pacini Editore, curata dalla storica Gabriella Garzella e dal giornalista Giuseppe Meucci e che sarà presentato domani alle 18 al Bastione del Giardino Scotto