Pisa: missione in Zambia per il dottor Gianluca Gatti

Il chirurgo plastico dell'Aoup, durante questa ultima avventura, ha operato oltre 80 bambini affetti da labiopalatoschisi

Pisa, 24 novembre 2022 - Questa volta è volato nel sud dell'Africa, Gian Luca Gatti, chirurgo plastico responsabile del Percorso labiopalatoschisi dell'Aoup di Pisa, per l'ennesima missione umanitaria che da anni intraprende nei giorni di ferie. Destinazione il Belt Cure Hospital, struttura pediatrica di Lusaka nello Zambia. Ha raggiunto il paese insieme al collega chirurgo plastico di Aoup Matteo Ragoni e con gli amici/colleghi Marco Stabile (Chirurgia plastica Ausl di Piacenza) e Silvio Podda (Chirurgia plastica/craniofacciale e pediatrica del San Joseph Hospital di New York).

Oltre 80 bambini operati di labiopalatoschisi, meglio conosciuta come labbro leporino, una malformazione caratterizzata da schisi del labbro, dell'osso mascellare e del palato che, se affrontata chirurgicamente in fase neonatale, ha risultati eccellenti con interventi di correzione scheletrica a fine crescita (rinosettoplastica o correzione di malocclusione). Qualora invece, in contesti disagiati come l'Africa, i bambini non possano operarsi in tempo, gli interventi sono comunque risolutivi dei principali problemi connessi alla malformazione, anche dal punto di vista estetico, grazie a tecniche chirurgiche ormai consolidate come la periostioplastica.

Si tratta di una tecnica ideata proprio in Aoup dal professor Alessandro Massei e praticata oggi dai suoi successori e che consiste nella capacità di sfruttare la neo-produzione spontanea di osso nella sede della schisi per evitare innesti ossei nei due terzi dei pazienti operati. 

La scuola pisana di chirurgia plastica ha un'esperienza cinquantennale nell'assistenza sulla labiopalatoschisi, con un team multidisciplinare formato da chirurgi plastici, anestesisti, otorinolaringoiatri, foniatri, genetisti, ginecologi esperti in diagnosi prenatale, pediatri, ortodontisti, logopedistaìi e psicologi, che ogni anno opera circa 150 pazienti

A sostenere la missione, questa volta, anche l'associazione Smile Train ma negli anni, circa 15, sono stati supportati da Operation Smile e l'Aicpe-Associazione italiana di chirurgia plastica che forniscono il materiale di sala operatoria. Il resto è a carico dei professionisti, che ci mettono il cuore e l'anima per restituire il sorriso ai bambini meno fortunati del pianeta.