
Geremia si iscrive a Miss Italia "Sono solo stereotipi malati"
di Giulia De Ieso
Dopo il "no" di Patrizia Mirigliani alle ragazze trans per la partecipazione a Miss Italia, anche Geremia Cazzola, ragazzo pisano trans, 19 anni, ha mandato la sua candidatura. "È un’iscrizione di protesta, ma il concorso è già molto limitante di per sé; ci sono molte ragazze cisgender (che si riconoscono nel sesso assegnato alla nascita) che non possono partecipare, sono stereotipi malati", spiega Geremia, che ha aderito alla forma di protesta della comunità trans contro il concorso di bellezza italiano per eccellenza. "Il fatto che le ragazze transgender non possano partecipare è l’ennesima dimostrazione di quanto l’Italia sia transfobica: le donne trans non vengono considerate come effettive donne, nonostante ci siano documenti rettificati o un percorso specifico che le identifica come tale", continua. "Se tutti i ragazzi trans, come me, nati biologicamente donna - come richiesto dalla Mirigliani - si presentassero a Miss Italia, gli organizzatori vedrebbero come il sesso assegnato alla nascita sia "relativo": conosco persone già operate o con la barba, che non hanno niente di quel "Miss" che il concorso vuole osteggiare. Le donne trans possono comunque rappresentare il canone tipico di bellezza italiano". Sul divieto della Mirigliani alle ragazze trans e la poca informazione sul tema, Geremia ha un pensiero ben preciso: "Credo sia sicuramente una questione di educazione, soprattutto quando parliamo di persone più adulte. Mio padre ad esempio, che ora è un “alleato“ (supporta la comunità Lgbtq+ pur non facendone parte), più volte mi ha chiesto cosa pensassi degli atleti e le atlete trans nelle competizioni sportive: chi magari non conosce personalmente un ragazzo o una ragazza trans non ha idea di cosa dobbiamo affrontare. Ma adesso, prima ancora dell’educazione, credo sia necessaria una risposta più forte, come quando nel 2021 io e gli altri studenti occupammo il Liceo Dini per ottenere la carriera alias". E proprio sulla mozione pontederese contro la carriera alias, presentata dai consiglieri della Lega Pandolfi e Crespina, Geremia commenta: "La carriera alias è un regolamento che tutela la persona transgender e non-binary (persone che non si identificano né nel genere maschile né in quello femminile) per aver riconosciuto su documenti non ufficiali – ad esempio il registro elettronico per quanto riguarda la scuola – il proprio nome di elezione", conclude Geremia. "Si tratta di una forma di tutela importantissima per gli studenti, per i quali la scuola è a tutti gli effetti una seconda casa, oltre a prevenire forme di bullismo da parte di ragazzi e docenti. Il mancato riconoscimento da parte degli altri può generare nella persona dubbi e insicurezze con ricadute sul benessere psicofisico".