GABRIELE MASIERO
Cronaca

La promozione di Giancarlo Freggia: "Ho lottato per portare qui Corrado"

L’imprenditore è da sempre vicino al Pisa ed è stato anche vicepresidente dello Sporting Club "Sono felice di essere uno dei partner principali della società attraverso lo sponsor Paim sulla maglia".

Giancarlo Freggia con Giuseppe Corrado festeggiano in campo a Bari la promozione nerazzurra

Giancarlo Freggia con Giuseppe Corrado festeggiano in campo a Bari la promozione nerazzurra

"Fui io a convincere Battini a passare la mano a Lucchesi e Gattuso che in quel periodo, insieme a Buffon, stavano trattando l’acquisto della Carrarese, no a caso quella società che poi rilevò il Pisa 1909, sulle ceneri del quale è nato quello attuale, si chiamava Carrara Holding". Era il 2015 e, dieci anni dopo, a ricordare questa sliding door è l’imprenditore Giancarlo Freggia, che per alcuni mesi fu anche vicepresidente nerazzurro prima di scoprire e denunciare la dissennata gestione di Fabio Petroni e del suo clan ed essere cacciato via insieme a Gattuso. Ma, si direbbe, la ruota gira, anche se il presidente di Paim non si è mai spostato di un centimetro ed è sempre rimasto accanto al Pisa, e a Bari a festeggiare la promozione in A c’era ovviamente anche lui.

Che effetto le fa ricordare ora quei giorni?

"Grande gioia, ma anche la consapevolezza di essere sempre stato dalla parte giusta della storia: quella di Pisa e dei pisani. Al servizio della città. Sono stato io, grazie ai miei rapporti di imprenditore con le banche del territorio, a offrire garanzie per ottenere la liquidità necessaria per pagare gli stipendi dei dipendenti nerazzurri. Petroni, poche settimane dopo il suo ingresso in società versando un milione di euro, aveva già deciso di smettere di pagare e durante un consiglio di amministrazione disse esplicitamente che andavano assicurati gli stipendi solo ai tesserati per evitare penalità. Mi opposi con fermezza subito".

E poi?

"E poi iniziò una ricerca disperata di un soggetto imprenditoriale che fosse disposto a rilevare il club che altrimenti sarebbe andato incontro a un fallimento certo. L’ho sempre fatto con il cuore, ma anche con senso di responsabilità nei confronti della città. Insieme all’allora sindaco Marco Filippeschi cercammo un possibile compratore. Mi sentivo con Abodi, cercavo soluzioni e mettevo sempre davanti a tutto il Pisa, Pisa e i pisani".

Intanto, però arrivò la promozione nella bolgia di Foggia.

"Uno spartiacque decisivo. Perché senza quella, se fossimo rimasti in serie C sarebbe stato complicatissimo andare avanti. Anche perché subito dopo Petroni cacciò sia me che Gattuso. Ma non mi sono arreso e quando saltò fuori il finanziere Pablo Dani e la cordata Italpol, ho sempre sostenuto apertamente l’opzione Ricci-Corrado. Quando li incontrai capii subito che erano l’unica soluzione possibile per assicurare stabilità e un solido futuro alla società. Oggi sono felice di essere uno dei partner principali del club attraverso lo sponsor Paim sulla maglia. La promozione in serie A mi ripaga di tante notti insonni e di tanti arrabbiature nei confronti di chi ha fatto di tutto per distruggere il Pisa e la dignità dei suoi tifosi".