ILARIA VALLERINI
Cronaca

Accorpamenti, a rischio tre classi dell'Istituto Gambacorti. Genitori sul piede di guerra

La lettera delle famiglie degli studenti al dirigente scolastico Berni: "Stop al ridimensionamento, si metta al primo posto il bene dei ragazzi"

Studenti del corso "Chimica, Materiali e Biotecnologie" a rischio accorpamenti

Studenti del corso "Chimica, Materiali e Biotecnologie" a rischio accorpamenti

Ancora incubo accorpamenti. A rischio tre classi del corso “Chimica, Materiali e Biotecnologie” dell’Istituto Chiara Gambacorti che dal prossimo anno scolastico 2025/2026 subiranno una compressione importante riducendosi a due classi sotto l’indirizzo “Biotecnologie Sanitarie”. Sul piede di guerra i genitori delle classi seconde L, F, G interessate dal ridimensionamento. “Ci rivolgiamo con profonda preoccupazione al dirigente scolastico Maurizio Berni – si legge nella nota diffusa dai genitori degli studenti - in merito alla comunicazione relativa all'accorpamento delle attuali tre classi in due per il prossimo anno scolastico 2025/2026, indirizzo ‘Biotecnologie Sanitarie’. Comprendiamo le difficoltà derivanti dalla riduzione dell'organico docente comunicata dall'ufficio scolastico provinciale. Tuttavia, crediamo fermamente che l'accorpamento delle classi, pur comprendendo le ragioni di bilancio, possa avere ripercussioni negative significative sul benessere scolastico di tutti i nostri figli, e in particolare degli studenti con disabilità, la cui tutela è sancita dal Decreto Ministeriale 141/99”. I genitori lamentano inoltre “una decisione” presa a “giochi fatti, a fine anno non dando tempestiva comunicazione alle famiglie se non lo scorso 6 maggio”. “Riteniamo – si legge ancora - che mantenere l'attuale assetto, con la formazione di tre classi terze, sia la soluzione più idonea a garantire un ambiente di apprendimento ottimale per tutti gli studenti. Classi meno numerose favorirebbero una maggiore attenzione individuale da parte dei docenti, un clima più sereno e una migliore gestione delle dinamiche di gruppo. Questo è particolarmente cruciale per gli studenti con disabilità, per i quali la stabilità, la continuità didattica e un ambiente inclusivo e accogliente sono fattori imprescindibili per il loro successo formativo e personale”. Il timore è quello di ritrovarsi, ad accorpamento avvenuto con “classi più affollate” le cosiddette classi pollaio “rendendo – aggiungono i genitori – complesso per i docenti rispondere alle esigenze specifiche di ciascun alunno e potenzialmente compromettendo la qualità dell'inclusione degli studenti con disabilità, come previsto dal DM 141/99. La perdita di un ambiente familiare e di relazioni consolidate potrebbe generare disorientamento e difficoltà di adattamento”. Pertanto, i genitori rivolgono un appello al dirigente scolastico a “riconsiderare la decisione di accorpare le classi, valutando attentamente l'impatto negativo che questa scelta potrebbe avere sul benessere psicologico e sull'apprendimento di tutti gli studenti. Ad adoperarsi con ogni mezzo possibile con l’ufficio scolastico provinciale per esplorare la possibilità di ottenere una deroga o ulteriori risorse che consentano la formazione di tre classi terze per l'anno scolastico 2025/2026. A dare priorità al benessere scolastico e alle esigenze educative degli studenti, riconoscendo il valore di classi meno numerose per una didattica efficace e inclusiva. A considerare attentamente le implicazioni del Decreto Ministeriale 141/99 nel processo decisionale, garantendo che i diritti degli studenti con disabilità siano pienamente tutelati”.