
Il tifosissimo nerazzurro Lorenzo Lenci con i figli Diego e Ciro
Il baluardo neroazzurro ai confini del mondo, ed il tifoso pendolare perché Pisa e Carrara solo l’autostrada le separa. Due storie di tifo così vicine e così lontane. Lorenzo Lenci docente universitario, ha allestito nella terrazza di casa sua a Montevideo, una coreografia degna di uno spicchio di Arena: bandiere, striscioni, e "vestigia" nerazzurre di quando lui si abbonò al Pisa ad 11 anni; quindi maglie e sciarpe d’annata che definirle solo vintage è quasi blasfemo. Dice Lorenzo: "Quando avevo 11 anni ci fu Pisa Reggiana e si andò in serie A. Quando avevo 16 anni, ci fu Cremonese Pisa e si riandò in serie A. Ora i miei figli hanno 11 e 16 anni. E quindi era limpido e cristallino che era il nostro anno". Marco Manfredi, docente di Storia, ha la sua di storia da raccontare come pendolare instancabile tra lo Stadio dei Marmi e l’Arena. In poche ore, si è sciroppato un’andata e ritorno autostradale e non lo ha fatto per una partita e basta. "Partenza alle 13 per Carrara, pranzo veloce dai genitori per la decisiva e sofferta partita chiave per la salvezza contro il Modena. Sempre però, un occhio al cellulare per vedere il risultato del Pisa. Alla fine di un match epico giocato in dieci contro undici si festeggia la salvezza di fatto raggiunta in quel di Carrara. A quel punto subito in auto per arrivare a Pisa giusto in tempo per festeggiare con mio figlio e gli amici per le strade, e poi in serata di nuovo all’Arena Garibaldi per la promozione in serie A dell’altra squadra di famiglia visto che mio figlio è abbonato da anni". Tutto d’un fiato, un fiato corto solo 34 anni.
Carlo Venturini