
Dopo la denuncia di Cionini, due ex amministratori riavvolgono il nastro. Il Comune appoggiò un progetto, ma non trovò sponde concrete. Bagnoli e Vanni: "Salvare il palazzo è possibile, ma serve un’alleanza".
"Abbiamo sempre dato la piena disponibilità a collaborare con la cooperativa proprietaria della Mostra del Mobilio". Così Massimiliano Bagnoli e Francesco Vanni, ex assessori alle attività produttive del primo e del secondo mandato Brogi, rispondono all’appello-denuncia lanciato da Romano Cionini, storico vicepresidente della Mostra del Mobilio. La sua lettera – rilanciata sui social dal figlio Simone –, ha scosso l’opinione pubblica riportando sotto i riflettori il ’grattacielo’ di sette piani all’ingresso della città, oggi decadente e desolato. "Era la vetrina del nostro saper fare", ha scritto Cionini. Oggi, invece, è simbolo di abbandono e dolore.
Ma Bagnoli e Vanni ribadiscono che l’Amministrazione dell’epoca ha sempre dimostrato piena disponibilità nei confronti della proprietà: "C’è sempre stata attenzione e piena disponibilità ad accogliere e stimolare eventuali proposte di rigenerazione dell’immobile". A conferma, ricordano: "nel corso del tempo abbiamo avuto alcuni incontri preliminari con soggetti interessati", spiegano i due ex assessori. "Intendevano sondare le potenzialità urbanistiche e la possibilità di trasferire lì alcune funzioni pubbliche". Apertura che da parte del Comune "non è mai mancata", ma che "non è mai stata messa alla prova per mancanza di un’offerta formale".
La riflessione finale però non è rassegnata: "Il palazzo si può salvare dal fallimento se nascerà una sinergia tra pubblico e privato". Resta però un ostacolo oggettivo: "È un immobile molto grande per Ponsacco e collocato in pieno centro, proprio per questo è indispensabile una forte collaborazione tra gli investitori e l’Amministrazione Comunale sia per ragioni di natura urbanistica ma anche per valutare l’opportunità di trasferire nell’immobile funzioni di interesse pubblico".