
L’interno di Virgo, l’incredibile struttura che sorge nel cascinese (Foto Enrico Mattia Del Punta)
Pisa, 15 luglio 2025 – È la collisione tra buchi neri più massivi mai osservata tramite onde gravitazionali: un evento cosmico eccezionale, che ha generato un buco nero finale con una massa stimata pari a circa 225 volte quella del Sole. A captare il segnale gravitazionale dell’evento, avvenuto il 23 novembre 2023, è stata la rete internazionale di osservatori composta da Virgo (nel comune di Cascina), LIGO (Stati Uniti) e KAGRA (Giappone). A fare il punto sul ruolo italiano in questa scoperta è Simone Mastrogiovanni, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, sezione di Roma, e membro della collaborazione Virgo.
Mastrogiovanni, qual è stato il ruolo di Virgo nella scoperta del 23 novembre?
“Virgo in quel periodo era fermo per lavori di potenziamento. Capita, per via dei cicli di aggiornamento, che uno dei rivelatori non sia attivo. Tuttavia, i nostri ricercatori hanno lavorato all’analisi dei dati, a partire dalla rivelazione del segnale gravitazionale, fino alla stima di parametri come le masse e la velocità di rotazione dei due buchi neri”.
Un buco nero finale da 225 masse solari: quanto mette in discussione i modelli attuali?
“Oggetti di queste dimensioni non possono formarsi direttamente da una singola stella. Questo ci porta a ipotizzare che i due buchi neri osservati si siano formati, a loro volta, da precedenti fusioni. Un meccanismo chiamato fusione gerarchica, che si verifica in ambienti stellari estremamente densi di stelle”.
Cosa ci riserva il futuro della ricerca sulle onde gravitazionali?
“Siamo all’inizio di una nuova astronomia. Un po’ come Hubble, quando scopri che c’erano altre galassie oltra alla nostra. Dieci anni fa, non si credeva esistessero buchi neri grandi cento masse solari potessero formarsi e fondersi. Dal 2015 ad oggi, gli osservatori gravitazionali riportano più di 300 candidati di fusioni di buchi neri, e stiamo iniziando a costruire una vera e propria statistica astrofisica. Sul fronte della fisica, eventi come questo ci permettono di mettere alla prova la teoria della relatività di Einstein”.
L’Italia è candidata a ospitare l’Einstein Telescope. Che ruolo avrebbe Virgo in questo scenario?
“Continuerà ad operare per i prossimi anni, e nel frattempo sarà un banco di prova per le tecnologie del futuro. Tutto ciò che stiamo sviluppando oggi sarà essenziale per costruire e far funzionare l’Einstein Telescope”.