RENZO CASTELLI
Cronaca

"Erano diventati troppi e tuttora sono 1300. Altro che scomparsi...

L’ente Parco risponde alle segnalazioni sulla "sparizione" dei ‘Bambi’ dal prato di Cascine Vecchie.

L’ente Parco risponde alle segnalazioni sulla "sparizione" dei ‘Bambi’ dal prato di Cascine Vecchie.

L’ente Parco risponde alle segnalazioni sulla "sparizione" dei ‘Bambi’ dal prato di Cascine Vecchie.

Dopo l’articoloo pubblicato nell’edizione di ieri a firma Renzo Castelli sui motivi della totale scomparsa dei daini dallo scenario di San Rossore l’Ente Parco ha diffuso la seguente nota: "La famiglia di lupi a San Rossore ha contribuito a riportare l’ecosistema della Tenuta ad un equilibrio naturale - spiegano dal team team scientifico del professor Marco Apollonio che studia la situazione biologica del Parco - non ci sono rischi per le altre specie, anzi la loro presenza è segno di un ambiente in salute. Si tratta di un branco di lupi che va da 5-6 a 11-14 a seconda del periodo dell’anno: aumenta dopo la cucciolata, diminuisce quando i lupi raggiungo l’età per la dispersione, ossia cercano una nuova casa lontano dal luogo di nascita". Il team scientifico insieme al personale dell’Ente monitora costantemente la situazione grazie a decine di fotovideotrappole disseminate nel Parco e ai radiocollari, strumenti che permettono di approfondire le conoscenze delle abitudini della specie nel nostro territorio.

"Abbiamo la conferma che questi lupi si cibano esclusivamente di ungulati, non hanno mai fatto registrare attacchi ad animali domestici e non hanno mostrato atteggiamenti confidenti nei confronti dei fruitori del Parco". Per quanto riguarda i daini, tra il 2012 ed il 2016 la popolazione era cresciuta a dismisura arrivando a mettere in pericolo la rigenerazione del bosco e la biodiversità. Negli anni successivi i guardiaparco sono entrati in azione per contenerne il numero, consapevoli che la capacità riproduttiva di questi animali rendeva il compito non semplice. L’arrivo del lupo ha aiutato e oggi a San Rossore si è tornati a un equilibrio naturale, per cui l’uomo non deve più intervenire direttamente. La presenza di questi animali a Cascine Vecchie era apprezzata dai visitatori, ma era la conseguenza di un disequilibrio, erano daini spinti a cercare cibo nelle zone con forte presenza umana a causa della sovrappopolazione - precisa Luca Baldoni, vicecomandante dei guardia parco - Con situazioni anche potenzialmente pericolose: nonostante siano animali pacifici, potevano crearsi incidenti anche per contatto delle persone con i loro palchi, le corna per intenderci. Adesso il loro numero è di 1300 circa, sempre con variazioni stagionali, abitano il bosco e sono tornati a vivere in maniera naturale". Fin qui l’Ente Parco che conferma, spiegandone le motivazioni, perché i daini siano scomparsi alla visione del pubblico che era quanto molti lettori, abituali frequentatoi della tenuta avevano rilevato e segnalato.