Elisei è la prima presidentessa "Apriamo le porte alle ragazze"

Designata al Congresso è pronta a rafforzare il legame con le associazioni dei pazienti

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La parità di genere conquista un altro traguardo nella scalata al verticalismo professionale. La professoressa Rossella Elisei, docente associato di Endocrinologia all’Università di Pisa e attuale direttore facente funzione dell’Unità operativa di Endocrinologia 2 dell’Aoup, è stata formalmente designata presidente eletto dell’Associazione italiana della tiroide (Ait) nel corso del congresso nazionale tenutosi a Salerno, con decorrenza dell’incarico da dicembre 2023 (nel corso dell’anno invece affiancherà l’attuale presidente in uscita, il professor Marcello Bagnasco di Genova) fino a dicembre 2025. Nella storia dell’Ait, dalla sua costituzione nel 2006, è la prima volta che una donna assume la presidenza, una sfida che Elisei ha accolto con grande entusiasmo.

Professoressa, che significato ha per lei questo riconoscimento?

"Metterò tutto l’impegno possibile per far crescere l’associazione cercando soprattutto di attrarre giovani con iniziative che siano per loro stimolanti. L’Ait conta oltre 300 iscritti sul piano nazionale, è un’associazione scientifica ma anche clinica e gli iscritti dovranno poter trovare sia fonti di ispirazione per la ricerca ma anche risposte ai loro quesiti clinici".

Parità di genere nelle discipline Stem, quali sono ancora oggi le difficoltà?

"La mia elezione è un esempio di come nel corso del tempo si stia aprendo la strada alle donne che oggi riescono a ricoprire anche posizioni apicali anche nell’ambito delle professioni scientifiche. Purtroppo alle ragazze che ambiscono a certe posizioni di rilievo spesso viene richiesto un impegno maggiore di quello impiegato dai loro colleghi. Per ’fare carriera’ è determinante anche una persistenza nel tempo, vale a dire dimostrare un livello di affidabilità indiscutibile e una profonda dedizione al lavoro. Alle giovani che vogliono intraprendere un percorso scientifico voglio dire di non mollare, perché alla fine i riconoscimenti arrivano".

Quali sono le sfide future di Ait?

"Rafforzare il già esistente legame con il Cape-Comitato delle associazioni dei pazienti endocrini, data la centralità del malato per poter gestire al meglio la diagnosi e la cura di ogni patologia. Fare squadra sarà il nostro obiettivo per mettere in campo nuove idee e ricevere l’approvazione di nuovi farmaci e pratiche cliniche. Al contempo, dato che attualmente nell’ambito dell’associazione gli iscritti sono per il 60% over 40, vorremmo riuscire a sensibilizzare e avvicinare i giovani che potrebbero portare un contributo di grande rilievo con proposte scientifiche nuove e innovative".

Pagina a cura

di Ilaria Vallerini