
Ecco "L’alibi" dell’avvocato Fabrizio Bartelloni
È la sua quarta antologia personale che si aggiunge a un romanzo e un saggio scritti a quattro mani. "Alibi. Zibaldone di fughe, scuse e autoassoluzioni" (Mds, per questa casa editrice l’autore è anche direttore della collana ‘Cattive strade’), prefazione di Daniele Liuti, è il nuovo libro di Fabrizio Bartelloni, avvocato pisano, vice procuratore onorario a Lucca e scrittore. Sarà presentato sabato alle 17.15 alla Gipsoteca di Pisa (piazza San Paolo all’Orto) dalla professoressa Guia Bessi. Incursioni durante l’incontro del cantautore Francesco Bottai. Nuovo e non ultimo per evitare l’effetto postumo. "In realtà potrebbe - scherza Bartelloni - visto che esce oggi per il mio 50esimo compleanno".
Come mai pubblica spesso racconti?
"E’ la forma con cui mi trovo più a mio agio, come una foto rispetto al video, ti fermi in una fase della storia. Il nucleo centrale è costituito da sei ballate, da una è stata tratta una canzone di Bottai, inserita nel suo album".
Il titolo è ispirato alla sua professione?
"E’ un concetto che ricorre nel mio lavoro, certo, ma che trovo anche fuori dal mondo forense, nel senso di giustificazione, indulgenza verso se stessi. Il vittimismo è il male di questi tempi, che fa quasi da controcanto al male di ieri, il narcisismo sociale. Chiunque vada incontro a una débâcle individuale in qualunque campo - i racconti riguardano più settori dalle aule di giustizia allo sport, dalla scuola alla politica - sembra ossessionato da un unico pensiero: trovare un responsabile".
Qual è il suo alibi?
"Sono fisiologicamente in ritardo. Ho un mio tempo che non coincide con quello altrui: non è semplice conciliarli".
È più facile (da un punto di vista di programmazione, studio, confronto) scrivere o essere parte di un processo?
"Dipende dal tipo di causa e di racconto. C’è un grande lavoro di revisione nei due settori. Ed entrambi irrompono nella mia testa quando vogliono".
Da bambino che cosa avrebbe voluto fare: l’avvocato o lo scrittore?
"Nessuno dei due. Giocare nel Milan: lo vorrei anche ora".
A. C.