
Ecco i 150 talenti della Sant’Anna
Sono oltre un centinaio, precisamente 150, le menti tra le più brillanti in Italia che hanno salutato la Scuola Superiore Sant’Anna per poi spiccare il volo. La cerimonia di consegna dei diplomi di Licenza, Licenza magistrale e Phd infatti non è solo un momento per celebrare un prestigioso traguardo, ma anche di consapevolezza per molti giovani studenti, chiamati nel proseguimento del loro percorso formativo e professionale a confrontarsi con le sfide della società presente e futura. "Il talento e il merito sono fondamentali per affrontare le sfide del nostro tempo" dichiara la rettrice Sabina Nuti, in apertura della cerimonia. Sono intervenuti anche la prorettrice Arianna Menciassi, la preside della Classe di Scienze Sociali Anna Loretoni, il preside della Classe di Scienze Sociali e Sperimentali Cesare Stefanini e il rappresentante dei Coordinatori dei corsi di perfezionamento o dottorato di ricerca Fabio Iraldo. Tra gli allievi toscani, il 25enne Matteo Nebbiai, di San Miniato, diplomato in scienze politiche, che ha già spiccato il volo, lasciando l’Italia alla volta del King’s College di Londra dove sta svolgendo il dottorato. Tuttavia il suo più grande desiderio è di "provare a proseguire la carriera accademica in Italia per restituire al nostro Paese e alle istituzioni politiche e accademiche quello che ho ricevuto negli anni della mia formazione alla Sant’Anna". Anche Gioia Franchellucci, della provincia di Fermo, termina il percorso magistrale con un lavoro all’estero già nelle mani. "La scuola ci ha dato non solo le conoscenze, ma anche le capacità di aprirci al mondo del lavoro", dice. Ilaria Fagioli, 25 anni, di Perugia, tiene stretto tra le mani il suo diploma di licenza magistrale in Ingegneria che le ha fatto scoprire la sua grande passione per la biorobotica. "Ho iniziato il dottorato all’Istituto di biorobotica della Sant’Anna. La scuola mi ha insegnato che l’intelligenza emotiva è necessaria per lavorare efficacemente in gruppo". "Ho intrapreso il dottorato all’Università di Losanna in Svizzera - dice l’allievo Emanuele Boni diplomato in scienze agrarie e biotecnologie vegetali alla Sant’Anna -. La strada ora è lunga, ma tutte le contaminazioni che ho ricevuto negli anni mi aiuteranno. La speranza per il futuro è di riuscire a proseguire la mia attività in Italia". "Oggi solo lo 0,4 per cento della popolazione ha un dottorato di ricerca – conclude il professor Fabio Iraldo –, ma il 93,5% di chi ha un Phd in Italia trova occupazione. In generale la quota di ricercatori con Phd in tutti i settori sta molto crescendo negli ultimi anni. Questo suggerisce chiaramente, anzi comporta la necessità di potenziare gli investimenti pubblici e privati nei dottorati. Il Pnrr ha dato un impulso fondamentale (un incremento di più del 20% delle borse di dottorato totali in Italia nel 2022). La sfida cruciale è ora quella di mantenere questi investimenti strutturali e stabili nel tempo".
Ilaria Vallerini