"È anche un problema culturale. I medici hanno perso prestigio. Servono educazione e più risorse"

Il presidente dell’Ordine Giuseppe Figlini: "Episodi in aumento vertiginoso"

"È anche un problema culturale. I medici hanno perso prestigio. Servono educazione e più risorse"

"È anche un problema culturale. I medici hanno perso prestigio. Servono educazione e più risorse"

"Le aggressioni agli operatori sanitari rappresentano un problema culturale, poiché la figura del medico ha perso prestigio nell’immaginario collettivo". Lo dice il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Pisa, Giuseppe Figlini, che commenta l’ultima aggressione avvenuta qualche giorno fa nel reparto di Psichiatria del Santa Chiara di Pisa. Lo stesso reparto dove quasi un anno fa la dottoressa Barbara Capovani fu colpita a morte mentre usciva da lavoro. Questo episodio non è isolato, ma si inserisce in un contesto di aumento vertiginoso di aggressioni nei confronti dei medici nell’ultimo anno.

"Si tratta di un problema culturale molto grave - spiega Figlini -. In Toscana, l’ospedale dove si registrano più aggressioni è il Meyer, perché i familiari dei bambini, non trovando risposte immediate, si sfogano con il personale medico e infermieristico presente in quel momento".

Secondo Figlini, questo problema può essere risolto solo intervenendo alla radice, agendo sull’educazione e affrontando le difficoltà economiche del settore sanitario. "In questo tipo di casi, le aggressioni sono aumentate a causa della mancanza di fondi, strutture e personale adeguato. La carenza di posti, che porta ad attese lunghe, genera situazioni di esasperazione".

Per quanto riguarda le aggressioni personali, come nel caso di Barbara Capovani o nell’ultima aggressione avvenuta di notte in quello stesso reparto dell’Spdc del Santa Chiara, il problema è più complesso. "Questo tipo di episodi purtroppo ci sono sempre stati - spiega Figlini -. È necessario intervenire alla radice, culturalmente e attraverso l’educazione scolastica. Uno dei problemi è anche il calo di prestigio che il medico ha nell’immaginario collettivo. La crisi colpisce tutti e tre i settori pubblici: Sanità, Scuola e Sicurezza".

Recentemente è stato firmato a Pisa un protocollo in prefettura tra Usl e Aoup con l’intento di introdurre misure per contrastare le aggressioni. Inoltre, è stata introdotta nel Codice Penale la procedibilità d’ufficio per il reato di lesioni personali e della procedibilità a querela per il reato di danneggiamento. Si tratta di una novità importante, anche perché, nella stragrande maggioranza dei casi i sanitari vittime di violenza non denunciano l’aggressore. Queste sono misure "sicuramente necessarie - conclude Figlini -, ma che favoriscono il contrasto alle aggressioni dei familiari più che a quelle personali".

Enrico Mattia Del Punta