MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Due neo-dottori di Unipi premiati per le migliori tesi al Congresso di Botanica a Gorizia

I due studi hanno riguardato la flora del Mediterraneo, rispettivamente la prima banca dati sulla germinazione dei semi di piante native e un particolare gruppo di garofanini selvatici

I due vincitori pisani dei Premi Internazionali di Dottorato

I due vincitori pisani dei Premi Internazionali di Dottorato

Pisa, 3 settembre 2025 - Diana Maria Cruz Tejada e Jacopo Franzoni, neo-dottori di ricerca in Biology dell’Università di Pisa, hanno conquistato due dei quattro "Premi Internazionali di Dottorato" conferiti annualmente dalla Società Botanica Italiana, uno per ciascuno dei settori disciplinari della botanica. Si tratta di un riconoscimento di grande prestigio, che valorizza il lavoro di giovani ricercatori e la qualità della ricerca svolta nei laboratori italiani. I premi sono stati consegnati in occasione del 120° Congresso della Società, in corso a Gorizia dal 2 al 6 settembre, appuntamento che ogni anno riunisce studiosi e ricercatori di botanica da tutta Italia e dall’estero. Cruz Tejada è stata premiata per la miglior tesi in Botanica ambientale e applicata, mentre Franzoni si è distinto nella sezione di Botanica sistematica. Entrambi hanno discusso il dottorato nel 2025 e oggi continuano le loro ricerche come assegnisti presso il Dipartimento di Biologia dell’Ateneo pisano, all’interno del gruppo PLANTSEED Lab, specializzato nello studio dei semi e dei processi di rigenerazione delle piante. Originaria di Bogotà, in Colombia, Diana Maria Cruz Tejada ha svolto la sua ricerca sotto la guida del professor Angelino Carta e in collaborazione con il dottor Efisio Mattana dei Royal Botanic Gardens di Kew, nel Regno Unito, uno dei più prestigiosi centri di ricerca botanica al mondo. Il suo lavoro, intitolato “Unravelling climate risk for plant regeneration by seed in the Mediterranean” e discusso lo scorso aprile, ha portato alla realizzazione della prima banca dati sulla germinazione dei semi di specie vegetali native del Mediterraneo. Non solo: ha permesso di calibrare modelli predittivi sulla capacità di rigenerazione delle piante in uno scenario di cambiamento climatico, fornendo uno strumento scientifico cruciale per la conservazione della biodiversità. Jacopo Franzoni, classe 1996 e originario di Venturina Terme (Livorno), ha invece condotto il suo dottorato sotto la supervisione del professor Lorenzo Peruzzi. La sua tesi, discussa lo scorso gennaio e intitolata “Biosystematics and integrative taxonomy of the Dianthus virgineus complex (Caryophyllaceae) in Central Mediterranean”, ha approfondito lo studio di un gruppo di garofanini selvatici molto diffuso nel Mediterraneo centrale. Attraverso approcci innovativi e integrati di biosistematica e tassonomia, Franzoni ha chiarito l’inquadramento scientifico di queste specie, contribuendo a una migliore comprensione della loro evoluzione e classificazione.