
Il dottor Ugo Mugnaini
Se le farmacie convenzionate chiamate all’improvviso ad attrezzarsi per effettuare i tamponi rapidi a studenti e familiari protestano, pesanti malumori ci sono anche tra i farmacisti che sono esclusi dalla misura decisa dalla Regione ma che dovranno comunque far fronte a richieste, nuove forniture e una disorganizzazione che, almeno nell’avvio dello screening, sembra essere evidente. Dieci pagine "in burocratese stretto", così Ugo Mugnaini (farmacia Le Querciole a Ghezzano) definisce il documento ricevuto per la mail giovedì sera, dopo diverse ore dall’annuncio della possibilità per studenti e genitori di sottoporsi a tampone gratuito (una volta al mese).
"Noi non facciamo parte delle farmacie convenzionate e se ci chiedessero di aderire alla campagna diremo di no. In poche ore abbiamo ricevuto telefonate a ripetizione arrivate da persone che ci chiedevano informazioni. Peccato che nessuno ci avesse spiegato nulla. Nelle dieci pagine che abbiamo trovato nella casella di posta elettronica c’è solo l’accordo tra Regione e Urtofar-Unione Regionale Toscana Farmacisti. Documento che prevede per noi non la gratuità, che non viene citata, ma l’indicazione di un prezzo calmierato per tutte le altre categorie: non oltre i 20-22 euro, a seconda della tipologia di test, sierologico o tampone naso-faringeosalivare. E anche qui niente di straordinario visto che io fino ad oggi io, per esempio, li ho sempre venduti a 18 euro. Ma c’è un altro aspetto: permane la legge che prevede che il farmacista non possa effettuare direttamente il test ma debba cedere il tampone solo a medici o infermieri specializzati. Il farmacista al massimo – se è gentile e disponibile – può insegnare al paziente come si esegue. Si tratta, quindi, di auto-test da effettuare in farmacia, almeno rispetto a quanto abbiamo capito fino ad oggi. E quindi c’è anche la questione degli spazi disponibili, non tutte le farmacie li hanno". Il caos è quindi totale. "E’ innegabile che le informazioni siano mancate del tutto – prosegue Mugnaini -. E a prescindere da questo, la fornitura annunciata di tamponi comunque non c’è, non si sa quando arriverà. La notizia è stata diffusa prematuramente, le persone giustamente chiedono ma noi non abbiamo risposte da dare. In poche ore dall’annuncio via social della Regione io stesso ho ricevuto le telefonate di 45 insegnanti, 2 studenti fuori sede, e un paio di mamme con figli con febbre e diarrea. Chiedevano di poter sottoporre il bambino a tampone perchè altrimenti la pediatra non lo avrebbe visitato. Poi ho registrato un messaggio in segreteria per avvertire tutti che ancora non sappiamo praticamente nulla".
Francesca Bianchi