REDAZIONE PISA

Dai tombini ai calci: Scout spaccato di nuovo

Via i vestiti ("la nuova collezione") dal negozio dietro al Comune. Consercenti: "Non abbiamo più parole". La polizia indaga sulle impronte .

Sono passati ai calci. Alle 3.30, nuova spaccata nel negozio già colpito, Scout, dietro al Comune. Presa a pedate la vetrina. Nella cassa, "abbiamo tolto anche gli spiccioli dopo la volta scorsa", dice la commessa. Così si sono riversati sui vestiti, "la nuova collezione", ancora da calcolare il danno. Nessuno è stato testimone nella notte, ma sembra che la banda (non si sa se sia la stessa di Corte Sanac o un’altra) abbia lasciato qualche traccia. A Porta a Mare, al bar I 4 Passi, c’era sangue sui vetri e per terra; ieri, in un sopralluogo, la polizia avrebbe trovato anche qualche impronta da poter confrontare con quelle già nel database. Nei giorni scorsi, i vertici delle forze dell’ordine avevano fatto sapere che c’erano "indagini serrate". Sui casi sono al lavoro sia la polizia che i carabinieri che hanno seguito i numerosi episodi che si sono succeduti nell’ultimo mese in due zone in particolare della città: il centro e, appunto, la galleria commerciale appena fuori. Da pochi giorni, è cominciata la saldatura dei tombini, ma è già spuntata un’alternativa. I ladri hanno infatti utilizzato la forza delle gambe. Ripresi, anche in questo caso, dalle telecamere interne dell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi, la Questura aveva accompagnato ai centri di permanenza per l’espulsione due senegalesi sospettati di far parte della banda del buco.

L’ennesimo episodio porta Confesercenti a intervenire di nuovo. "Le griglie dei tombini sono saldate? Nessun problema, la vetrina si rompe a pedate. Tanto si può agire indisturbati anche se ci si trova sotto le finestre di palazzo Gambacorti". Sono il presidente area pisana Luigi Micheletti e il responsabile centro storico Francesco Mezzolla a commentare. "Non abbiamo più parole per questa emergenza – affermano – che evidentemente non può più essere affrontata con le parole e la solidarietà ai commercianti colpiti ormai quotidianamente". In molti si fanno questa domanda: perché nei soliti luoghi? "Il fatto che si agisca poi nello stesso posto ad una settimana di distanza, in una delle zone in teoria più controllate della città ospitando il palazzo comunale, è il segno della tranquillità con cui i malviventi sanno di agire. Non finiremo mai di chiedere maggiori controlli che hanno efficacia solo se svolti da pattuglie". La videosorveglianza. "Le telecamere, evidentemente, non servono nemmeno più come deterrente". Quindi, rispondono a Confcommercio che invocava il daspo urbano. "E’ un provvedimento utile a parole se poi non si individuano i colpevoli, colpevoli che nel frattempo hanno colpito indisturbati". Poi, l’ennesimo appello. "Il sindaco in prima persona, o il suo consigliere alla sicurezza, ed il prefetto devono prendere in mano direttamente la situazione. Siamo in totale emergenza, quindi occorrono azioni straordinarie e immediate che possono prendere solo le massime cariche" Verso il clou dell’estate. "Si sta per aprire la settimana di Ferragosto in cui molte attività saranno chiuse e la città deserta. Ci vuole un piano di sicurezza mirato e straordinario per non lasciare Pisa in balia dei delinquenti".

Antonia Casini