Da Pisa a Firenze più treni veloci e meno aerei

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Fausto

Bosco*

La Regione, su proposta di Italia Viva e sospinto anche dalle dichiarazioni di alcuni sindaci e del Presidente Giani, rilancia in modo pervicace la scelta di costruire una nuova pista di volo per l’aeroporto Peretola, con l’inutile spuntatina di 200 metri. Queste decisioni, se attuate, cozzano con quanto prescrive l’Europa, che prevede per distanze inferiori a 250 km l’integrazione tra treno e aereo. Una decisione sbagliata e pericolosa, che stride con le direttive europee fondamentali per la transizione ecologica. Del resto, in una recente intervista è stato lo stesso presidente dell’Enac, a parlare apertamente di rinnovare il Piano nazionale degli aeroporti e della necessaria integrazione intermodale aereo-treno sulle distanze medio brevi. E ciò per il sistema aeroportuale toscano significa potenziamento e velocizzazione della linea tra Firenze e la Toscana costiera. Le esigenze di mobilità dell’area Firenze-Prato, come quelle della costa, non possono essere subordinate a un progetto obsoleto. Si devono riprendere soluzioni di minore impatto per il "Vespucci", come una correzione dell’orientamento della vecchia pista di volo. Chiediamo con forza l’impegno per una velocizzazione del collegamento ferroviario tra Firenze e Pisa, elaborando quel progetto deciso dal Consiglio regionale ben 6 anni fa, all’interno di una strategia di sviluppo dei trasporti su ferro. E’ l’unica strada per assicurare uno sviluppo sostenibile e per connettere tutta l’area della costa all’alta velocità, collegando davvero i due aeroporti, creando spazio così per il servizio ai pendolari e per il trasporto merci, e favorendo una reale intermodalità. Sarebbe anche un modo per riparare alla grave ferita dell’esclusione di questa previsione infrastrutturale così decisiva dal finanziamento del Pnrr. Chiediamo alla giunta e al Consiglio regionale atti rapidi e concreti che si muovano in questo senso.

*Progressisti in cammino, Pisa