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"Il cortisone un’arma in più contro il Covid"

La dottoressa Roberta Ricciardi, responsabile del percorso ‘Miastenia’ all’Aoup torna a parlare di terapie: "Penso ai soggetti fragili come i miei pazienti"

La dottoressa Roberta Ricciardi, responsabile del percorso ‘Miastenia’ dell’Aoup

Pisa, 18 febbraio 2021 - La dottoressa Roberta Ricciardi, responsabile del ‘percorso miastenia’ inserito in Neurologia e Chirurgia Toracia dell’Aoup, torna a parlare di Covid-19, vaccini e cortisone, dopo essere stata una delle prime in Italia a illustrare l’efficacia anche della terapia cortisonica, soprattutto nelle forme precoci di Coronavirus.  

 

Ci sono novità riguardo alle terapie anti-Covid, specialmente legate all’utilizzo del cortisone? "Per quanto riguarda le terapie anti-Covid la speranza e la fiducia di tutti è rivolta al vaccino che rappresenta l’arma migliore per combatterlo. Purtroppo alcune varianti potrebbero essere meno sensibili al vaccino e forse più difficili da combattere. Avere anche delle armi di riserva, soprattutto per i soggetti allergici o fragili è sicuramente utile. Dall’inizio della pandemia ho notato come i miei pazienti che assumevano cortisone per la miastenia avevano forme molto lievi di malattia, spesso facilmente risolvibili con un semplice e temporaneo incremento della loro terapia cortisonica di base".  

Siamo di fronte a una delle più imponenti campagne vaccinali di sempre. Come ci si può orientare al meglio e quali criticità vede, se ci sono? "Questa campagna vaccinale è sicuramente fondamentale anche per le caratteristiche di questo virus fra cui proprio la grandissima contagiosità e la sua capacità diffusiva. L’organizzazione per la diffusione della campagna vaccinale presenta ancora zone nazionali in cui la sua realizzazione veloce e in misura massiva ha ancora alcune difficoltà, ma siamo tutti fiduciosi che verranno presto sanate dagli esperti addetti dedicati".  

Lei si è già vaccinata? E I suoi pazienti, affetti dalla miastenia, sono categorie da inserire tra i soggetti più fragili per avere il vaccino? Se sì, perché? "Io mi sono dedicata in maniera elettiva alla cura della miastenia, proprio perché sono stata colpita in modo grave da questa malattia da ragazzina. Purtroppo spesso le vaccinazioni nei pazienti con una malattia autoimmune come la miastenia possono essere una potenziale causa di peggioramento della loro malattia. Del resto l’autoimmunità è una sorta di esasperazione dell’allergia e quindi negli autoimmuni come negli allergici bisogna valutare caso per caso. Fino ad oggi nei miastenici le vaccinazioni sono sempre state evitate, in questa particolare pandemia sarà il tempo e l’esperienza a guidarci nel modo migliore. La miastenia si riesce solo a spegnere, spesso anche per tutta la vita, ma dobbiamo sempre fare attenzione a non svegliarla dal suo sonno. Anche io valuterò per me stessa, come per ogni paziente, la soluzione migliore".  

Che cosa si sente di dire, a un anno di distanza dall’arrivo del virus, a tutte le persone che stanno continuando a fare sacrifici? "Per la mia esperienza legata anche alla mia miastenia ho capito che nella vita bisogna sempre essere fiduciosi e combattere con forza e serenità tutti gli ostacoli della vita come questo virus. Con le armi giuste supereremo anche questa, con pazienza e fiducia sono certa che riusciremo a piegare anche il Covid, ma ora è importante stare attenti, in questo difficile sentiero, per evitare di scivolare".  

Michele Bufalino