"Controlli mirati: la cattiveria fa brutti scherzi"

Il Circolo Arci di Pontasserchio, che a dicembre ha festeggiato i 60 anni di attività, ha saputo risollevarsi da un momento di difficoltà, tornando a essere l’anima popolare e inclusiva oltre che punto di riferimento della comunità. Cosa che a tutti non è piaciuta, viste le numerose segnalazioni alle forze dell’ordine con richieste di controlli mirati, stando a quanto dichiarano dal circolo. "Con l’arrivo del virus, il circolo ha dovuto subire le restrizioni e come tutti i circoli siamo stati tra i più discriminati per aiuti e chiusure – sottolineano dalla Casa del popolo –. Però ci siamo messi da subito a disposizione dell’amministrazione comunale: siamo andati a consegnare i buoni pasto e abbiamo fatto quello che ci veniva richiesto. L’attività del circolo ovviamente si è molto limitata, le iniziative in presenza non potevamo più farle, ma abbiamo cercato di continuare ad essere un punto di riferimento per tante persone, per continuare a mantenere quel senso di solidarietà e comunità che è fondamentale". Il circolo ha fatto servizio da asporto "e quando le persone la sera passavano di qui, trovavano sempre un sorriso ad accoglierle e qualche battuta da scambiare. L’aperitivo era l’unico rito che, quando possibile, era rimasto alle persone e quella mezz’ora davanti al marciapiede rigenerava non solo la bocca ma anche lo spirito. La paura, l’invidia, la cattiveria, giocano brutti scherzi alle persone e fanno venire meno quel senso di solidarietà e tolleranza che è alla base di una comunità. E così siamo considerati elementi negativi da chi risiede nelle vicinanze o da chi ha paura della situazione pandemica, tanto che sono aumentai i controlli davanti al circolo. E solo davanti al circolo".