
Pisa, 14 agosto 2020 - "Nuova condanna giudiziaria per il Comune di Pisa. Esposto alla Procura della Corte dei conti. "Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana (Sezione Prima), definitivamente pronunciato sul ricorso, in epigrafe proposto, lo accoglie e per l’effetto annulla i provvedimenti impugnati nei limiti di cui alla parte motiva. Condanna le parti resistenti alla spese del presente giudizio.....per complessibi 5.000 euro oltre oneri di legge".
Si chiude così la sentenza del Tar Toscana che condanna il Comune di Pisa.
"Il fatto risale allo scorso anno quando si è deciso di indire un concorso per l’assunzione di nuovi dirigenti senza attingere alla graduatoria presente", la denuncia arriva dal Pd .
"E’ una questione di diritti, in quella graduatoria c’erano persone che avevano già superato un concorso e avevano il diritto di essere assunte, ma anche di costi, perchè un concorso costa e non si capisce il motivo di aprirne uno nuovo se esiste ancora una graduatoria del precedente".
"Il tema del personale è però più complesso - affermano i consiglieri Basta e Picchi - la Giunta Conti ha iniziato una propria riorganizzazione appena insediata. Legittimo che la nuova Giunta abbia disegnato la macchina sui propri obiettivi ma poco chiari sono i modi con cui si adoperano le scelte che poco sembrano avere a che fare con i criteri di equità e trasparenza propri della pubblica amministrazione".
E ancora: "Sono due anni che assistiamo a cambi di dirigenti, delle posizioni organizzative, persone spostate da un ufficio e poco tempo dopo rimosse di nuovo. Oggi, dopo questa sentenza, potrebbe essere in discussione anche la validità della scelta dei due nuovi dirigenti e gettare quindi ancor più nel caos la macchina amminsitrativa la quale è carente anche della figura del Comandante della PM".
"Nella migliore delle ipotesi - prosegue il comunicato - possiamo ipotizzare che non ci sia proprio un’idea di organizzazione e che si navighi a vista.
Certo è che in due anni la struttura è stata cambiata almeno due volte e che le forzature fatte sono così evidenti da essere arrivate in tribunale.
I problemi sono due: l’efficienza della struttura che non essendo sufficientemente stabile non può lavorare e i costi conseguenti in termini di servizi.
A questo aggiungiamo invece il rischio, ormai reale, che l’atteggiamento assunto da questa maggioranza esponga il Comune a ricorsi e richieste di risarcimento danni".
La conclusione: "Il punto vero è che tutto questo ricadrà sulle tasche dei cittadini, per questo abbiamo inviato - concludono i consiglieri - una segnalazione alla procura della Corte dei Conti . La tutela della cosa pubblica non può piegarsi alle esigenze di Palazzo".