
Conceria fa rima con moda Il distretto regge sull’export Europa più strategica della Cina
di Carlo Baroni
SANTA CROCE
Anche il distretto di Santa Croce ha contribuito a rilanciare l’export toscano nel 2022, pur continuando a soffrire le frenate causate dal rimbalzo dei prezzi, dalla guerra in Ucraina, dalle tensioni che si sono ripercosse sui mercati. E’ quanto emerge dal Monitor dei Distretti della Toscana, elaborato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. L’export del distretto della conceria e delle calzature di Santa Croce ha sfiorato gli 800milioni, recuperando quasi cento milioni sul 2021. Un trend caratterizzato da segnali positivi e allineato con quello di altri distretti che sono in qualche modo sinergici con il Comprensorio del Cuoio: sono infatti positivi anche i risultati dei distretti della moda, come la pelletteria e calzature di Firenze (+10,7% verso il 2021) e l’abbigliamento di Empoli (+12,2%) e il
tessile e abbigliamento di Prato (+15,5%). Del resto l’importanza strategica del distretto di Santa Croce nel sistema moda toscano e internazionale lo dimostra il susseguirsi di inverdimenti di grandi maison del lusso nel capitale delle aziende: da Dior a Gucci, fino al colosso Lvmh.
Per quanto riguarda i mercati di riferimento restano stavolta più marginali gli States, nonostante la lenta ripresa post-pandemica, a fronte della centralità del Vecchio Continente: bene Francia, Svizzera, Germania, Regno Unito. e Portogallo. Restano importanti, ma non sono più la destinazione primaria la Cina e Hong Kong. Pelle e cuoio di Toscana hanno come punto di forza l’altissima qualità, sempre più ricercata dal mondo della moda di alta gamma: aspetto, questo fondamentale se gettiamo ora uno sguardo al futuro. Infatti secondo gli analisti il mercato globale dei beni di lusso è tornato ad accelerare dopo aver segnato già un anno da record nel 2022. Lo slancio dovrebbe continuare, aiutando il comparto conciario – e di conseguenza anche la filiera – a superare un andamento fatto di frenate e pertinenze che ha creato nel distretto non poche preoccupazioni in questo primo semestre. La fascia più performance è l’alto di gamma, in un settore – come quello della conceria – che destina il 70% della produzione alla moda. Ora le aziende hanno davanti un altro mese pieno prima delle ferie. Poi gli occhi sulle fiere di settembre e sull’ultimo scorcio dell’anno.