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GABRIELE MASIERO
Cronaca

Commissione elettorale, nervi tesi Verbali sotto la lente. Poi il verdetto

Gran lavoro per il giudice Giovanni Zucconi nell’auditoritum della Sesta Porta con le forze politiche

Commissione elettorale, nervi tesi  Verbali sotto la lente. Poi il verdetto
Commissione elettorale, nervi tesi Verbali sotto la lente. Poi il verdetto

di Gabriele Masiero

Enrico Mattia Del Punta

E’ stata un’altra giornata a nervi tesi quella di ieri per la commissione elettorale centrale, presieduta dal giudice Giovanni Zucconi. Nell’auditorium della Sesta Porta sono sfilati nelle ultime 48 ore più di una decina di presidenti di seggio, "interrogati" dai commissari e dai rappresentanti delle forze politiche sulla compilazione dei verbali del voto e chiamati a interpretare eventuali anomalie o differenze di risultato che di volta in volta si evidenziavano. A fine giornata, poco dopo le 19, il dado però è tratto e stamani la commissione renderà noto l’esito del voto confermando il ballottaggio tra Michele Conti, che si è visto sfuggire il successo al primo turno per una manciata di voti, e Paolo Martinelli, distanziato di oltre 8 punti e circa 3500 preferenze personali dal rivale di centrodestra. Il primo tempo, dunque, finisce così. Tra 10 giorni il secondo round. Anche ieri però ci sono stati cavilli, richieste di interpretazioni diverse. Da una parte il centrodestra a caccia dei pochissimi voti mancanti per chiudere la partita al primo turno, dall’altra i rappresentanti del centrosinistra a ribattere colpo su colpo. In mezzo il giudice Zucconi garante della legge e della regolarità dello spoglio. Una verifica di prassi, hanno detto in molti questi giorni. E’ vero: ma mai prima d’ora lo scarto era così minuscolo da poter determinare il risultato, quindi questo elemento con il passare delle ore ha acceso gli animi e ha innescato una partita supplementare tra centrodestra e centrosinistra fuori dalle urne. Non ancora a colpi di carte bollate, ma, legge alla mano, cercando di declinare in modi diversi cavilli, postille e procedure. Il riconteggio dei voti non è mai stato richiesto da Conti, né dai suoi: semmai si è chiesto una verifica puntuale dei verbali e laddove dovessero emergere difformità procedere a una ricostituzione di quel seggio per verificare le schede. Interpretazione respinta al mittente da Zucconi, ma anche dal centrosinistra che ha sempre ribadito che per procedere a un nuovo conto serviva un ricorso al Tar. Dal centrodestra, però, Raffaele Latrofa ha fatto mettere a verbale che "in passato, nelle elezioni in cui era sindaco Fontanelli e io ero scrutatore ci sono state verifiche che hanno richiesto la ricostituzione del seggio (presidente, segretario uno scrutatore e due agenti delle forze dell’ordine) per ricontare i voti solo delle sezioni interessate: quindi ci sono precedenti, se si vuole si può fare". Alla fine della giornata, comunque, in un clima che a fasi alterne è stato anche teso, si è trovata la quadra e il giudice ha fatto sapere ai presenti che "la verifica era terminata, così come l’audizione dei presidenti di seggio chiamati a dare spiegazioni e che domani (oggi, ndr) sarà ufficializzato il dato dei voti per il sindaco e il risultato che determina un ballottaggio". Poi la commissione procederà il suo lavoro di verifica anche sulle preferenze: almeno fino alla fine della settimana. Poi comunicherà gli eletti al consiglio comunale.