
Cinema d’animazione, matita pisana. I cortometraggi di Ursula Ferrara. Tributo all’artista internazionale
di Carlo Venturini
PISA
E’ stato presentato all’Arsenale il libro "Ursula Ferrara- Cineincanti animati" di Elena Marcheschi. Ferrara è un’artista riconosciuta internazionalmente tra le più importanti esponenti del cinema di animazione italiano. Autodidatta, tessitrice di immagini in processi di lavoro lunghi, pazienti e finemente artigianali, Ferrara mostra l’indole di un’artista d’avanguardia alla maniera antica. Il suo cinema convoca percorsi e genealogie creative, echi pittorici, immaginari esistenziali poetici e visionari, in film densi di segni, forme e colori in continua metamorfosi. Ha realizzato otto cortometraggi tra il 1986 e il 2006, brevissimi nelle durate, ma ricchissimi per elaborazioni e complessità. I suoi cortometraggi sono il risultato di un lavoro preparatorio molto lungo, ogni fotogramma viene prima disegnato o dipinto a mano, e poi filmato con la tecnica dello stop motion. Le sue animazioni sperimentali sono così dense, ribollenti di visioni, vive e sensuali, fluide e aggraziate, che questo le basta per meritare, lei che ama definirsi una "pigra, lenta e discontinua", una retrospettiva al 60esimo Festival di Locarno.
Il tributo, fortemente voluto da Filmitalia di Irene Bignardi, segue a selezioni e premi a Toronto, Berlino, Sao Paulo, San Francisco, Annecy e Torino. Cannes l’ha conosciuta nel 1997 con "Quasi niente" e l’ha richiamata nella Semaine de la Critique del 2006 con News, l’ultimo lavoro, esplosione di creatività ispirata a notizie della stampa catturate qua e là che combina collage, pittura a olio, colori e bianco e nero. La retrospettiva di Locarno, a dieci anni da quella organizzata da Nanni Moretti al Sacher di Roma. Dopo essersi misurata col digitale in interventi per varie produzioni cinematografiche, oggi si dedica alla fotografia analogica di formato ultra-largo, costruendo lei stessa le sue "macchine fotografiche". Il libro, prima monografia italiana dedicata all’artista, ripercorre l’itinerario della sua produzione sperimentale con analisi e riflessioni che ne sottolineano i caratteri unici e originali, che collocano la sua ricerca pionieristica al crocevia di richiami figurativi, culturali e teorici.
Alla presentazione del volume dedicato alla figura di Ursula Ferrara erano presenti anche Sandra Lischi, direttrice della collana I Mirtilli – Edizioni Ets, Giulia Simi (Università di Sassari), Elena Marcheschi (Unipi).