Cercasi bagnino, ma in pochi accettano: “Stipendi bassi. E c’è chi preferisce andare in vacanza”

La situazione in vista dell’estate sul litorale pisano. Parla Fiorenzo Meucci, direttore della sezione di Pisa della società nazionale di salvamento, che fornisce il brevetto

I bagnini brevettati dal direttore della sezione di Pisa della società nazionale di salvamento, Fiorenzo Meucci

I bagnini brevettati dal direttore della sezione di Pisa della società nazionale di salvamento, Fiorenzo Meucci

Pisa, 13 aprile 2023 – L’estate sta arrivando e di bagnini ancora nessuna traccia all’orizzonte. Il problema ormai annoso della ricerca del personale addetto al salvataggio colpisce anche il litorale pisano, che in questi giorni si sta preparando per la stagione estiva.

Litorale, bagnini introvabili

"La richiesta è superiore all’offerta", come spiega Fiorenzo Meucci, direttore della sezione di Pisa della società nazionale di salvamento, che da oltre 30 anni brevetta i bagnini pisani.

Sono più di tre mila i guardaspiaggia che Meucci ha brevettato in tutta la sua vita. E per quest’anno spiega: "H80 bagnini brevettati pronti a mettersi a lavoro. Bisogna vedere – si chiede – in quanti rinunceranno".

Rispetto agli anni passati è cambiato qualcosa?

"L’offerta rimane bassa rispetto alle chiamate che ricevo tutti i giorni. Solo nella giornata di oggi (ieri ndr ), mi hanno chiamato tre bagni per chiedermi se avessi qualcuno da mandar loro. Un minino però la situazione sta cambiando, da dopo la pandemia gli stabilimenti balneari stanno adeguando i compensi. Ora si può arrivare ai 1500 euro al mese, contro i 1200 degli altri anni. Mentre lavorando dalle 8 alle 20, senza festivi si può arrivare anche a 2600 euro, in alcuni casi anche con pranzo pagato".

Come mai allora nessuno vuole lavorare come bagnino?

"Tanti ragazzi, tra cui molti studenti, vogliono lavorare un mese o due, per poi andare in vacanza per il resto dell’estate. In più c’è chi paga ancora cifre troppo basse, 1200 euro per 12 ore al giorno, così non regge nessuno. Senza considerare che qualcuno non paga nemmeno. Succede più spesso di quanto si pensi".

Qual è il profilo di chi viene da lei per fare il brevetto?

"Quest’anno ho 80 brevettati, circa 65 sono giovani studenti, dall’università, ma anche tanti dai licei ed istituti. Il resto è principalmente gente che ha perso il lavoro e vuole reinventarsi. Tra questi, molti sono richiesti dai proprietari degli stabilimenti perché sono capaci di fare anche altri piccoli lavori di manutenzione, una mansione sempre più necessaria per chi vuole fare questo lavoro. Tra i ragazzi però c’è un alto tasso di rinuncia, tanti dopo che hanno fatto la maturità vogliono farsi la vacanza. Gli stabilimenti, comprensibilmente, hanno bisogno di certezze".

Enrico Mattia Del Punta