GABRIELE MASIERO
Cronaca

"Centralità all’aeroporto Galilei. Solo così Pisa può diventare la capitale dell’innovazione"

Oppedisano, presidente della Cna, butta benzina sul fuoco del dibattito sulle infrastrutture "Tocca agli enti territoriali far sentire la propria voce anche in seno a Toscana Aeroporti".

"Centralità all’aeroporto Galilei. Solo così Pisa può diventare la capitale dell’innovazione"

"Centralità all’aeroporto Galilei. Solo così Pisa può diventare la capitale dell’innovazione"

"Pisa può essere la capitale dell’innovazione, ma per diventarlo davvero deve poter contare su un aeroporto che sia asservito anche a questa visione strategica e dunque è necessario che i soci pubblici di Toscana Aeroporti spingano in questa direzione". Secondo il presidente provinciale di Cna, Francesco Oppedisano, il dibattito sul gap infrastrutturale della costa toscana non deve escludere il "Galilei", ma anzi deve rimetterlo al centro della discussione politica.

"La città sta perdendo terreno - spiega Oppedisano - e dobbiamo invertire subito la rotta prima che sia troppo tardi. E’ inaccettabile che ci sia una Toscana a una sola voce, quella dell’area centrale, con il resto dei territori tagliati fuori dalle grandi direttrici di sviluppo".

Che cosa si può fare?

"Intanto cambiare strategia. Mi riferisco in particolare a Toscana Aeroporti e ai soci pubblici per restituire centralità all’aeroporto di Pisa che oggi cresce meno di Firenze e meno della media nazionale. Prima era esattamente il contrario il ‘Galilei’ correva, oggi non corre più. Sullo sfondo restano anche le grandi questioni legate allo sviluppo ferroviario e al corridoio tirrenico, o la tangenziale nord est. Ma si tratta di interventi che richiedono un orizzonte temporale molto lungo, mentre noi potremmo già cambiare marcia compiendo scelte immediate".

Si spieghi meglio.

"Pisa è la città con il più alto numero di brevetti pro capite, una città del sapere e dell’innovazione. Un luogo privilegiato che però rischia di perdere molte occasioni. Servono voli business, collegamenti internazionali effettuati da compagnie di bandiera. Insomma, l’unica vocazione del ‘Galilei’ non può essere solo il traffico turistico low cost. I nostri imprenditori non sono interessati solo al fatto di essere la porta di accesso turistica della Toscana. Abbiamo bisogno di molto di più"".

Si aspetta che sia la politica ad agire?

"Assolutamente sì. Tocca agli enti territoriali far sentire la propria voce anche in seno alla compagine societaria e spingere per una strategia aziendale che non guardi esclusivamente alla redditività immediata del socio privato, ma sappia anche essere uno strumento di crescita per tutto il territorio. Pisa e la costa toscana possono diventare la culla dell’innovazione e dell’imprenditoria innovativa, ma hanno bisogno di un aeroporto capace di offrire collegamenti business adeguati che oggi non esistono e che sono stati localizzati esclusivamente a Firenze".

Ferrovie e Tirrenica sono l’altro taso dolente.

"Da troppi anni i nostri associati ascoltano le promesse dei politici sul superamento del gap infrastrutturale. Adesso servono progetti veri e studi di fattibilità per intercettare i finanziamenti necessari. Ma sappiamo che stiamo parlando di possibili soluzioni a lungo termine, che richiedono attese di anni mentre noi abbiamo bisogno di interventi immediati per invertire la rotta e arrestare il declino. Da tempo si sta registrando anche un calo significativo di studenti universitari fuori sede, un campanello d’allarme che non deve essere ignorato. E la questione aeroportuale resta per noi il principale intervento che si può compiere".

Che messaggio vuole mandare a Toscana Aeroporti?

"Alla società e ai suoi soci pubblici ribadisco la richiesta di portare avanti i progetti del masterplan, ma anche quella di restituire una centralità allo scalo pisano nello scacchiere del traffico business internazionale perché questo significa rendere attrattivo il nostro territorio che già ha un forte appeal per il mondo universitario e della ricerca e delle imprese legate allo sviluppo dell’innovazione tecnologica. Senza però un network di collegamenti internazionali adeguati questa sfida la perdiamo e con essa anche le opportunità di sviluppo economico e occupazionale".