Caso Ragusa, per Logli udienza blindata. Associazione Penelope: "Rigettare la revisione"

I familiari di Roberta: "Richiesta infondata e inammissibile, nessuna nuova prova. Le dichiarazioni di Gozi hanno superato tre gradi di giudizio e avuto riscontri"

Roberta Ragusa, scomparsa nel 2012

Roberta Ragusa, scomparsa nel 2012

Pisa, 2 dicembre 2022 - "A porte chiuse", rende noto la difesa dell’ex dipendente comunale. Si svolgerà lunedì (5 dicembre), alla Corte d’appello di Genova, l’udienza per valutare l’istanza di revisione del processo depositata dal pool difensivo (la criminologa Anna Vagli, la genetista forense Teresa Accetta e l’avvocato Andrea Vernazza ) di Antonio Logli, condannato in via definitiva a 20 anni per omicidio volontario e distruzione del corpo della moglie Roberta Ragusa. L’udienza è stata fissata in mattinata: si deciderà sull’ammissibilità.

La richiesta si basa, in particolare, sull’acquisizione di nuove testimonianze (persone incarcerate nella stessa casa circondariale) che smentirebbero il super testimone Loris Gozi, che dichiarò di avere visto Logli litigare, la notte della scomparsa dell’imprenditrice di Gello, a gennaio 2012, con la moglie e rientrare a casa in auto. La testimonianza di Gozi "è il cuore del processo", aveva detto il procuratore generale Birritteri in Cassazione. "Le indagini difensive - aveva spiegato Vagli - sono state difficili perché nella ricerca della verità si sono frapposti molteplici ostacoli. Ma siamo riusciti a trovare ciò che cercavamo perché siamo convinti che la condanna di Logli sia un grave errore giudiziario".

"Come avvocati dei cugini di Roberta, che si sono costituiti parte civile, e come legali dell’associazione Penelope (che tutela le persone scomparse e i loro parenti, ndr) siamo convinti che questa richiesta di revisione sia infondata e che debba essere disposta e sanzionata l’inammissibilità", spiega l’avvocato Nicodemo Gentile, presidente dell’associazione Penelope. "Non c’è alcuna prova nuova. Le dichiarazioni dei due detenuti (che smentirebbero Gozi, ndr), uno di loro non le ha neppure ribadite agli avvocati del Logli) sono assolutamente contraddirttorie. Non idonee a consentire di poter rimuovere un giudicato. Le parole di Gozi sono passate attraverso tre gradi di giudizio e sono parole che hanno avuto riscontri importanti". "Noi – prosegue – ribadiamo la nostra posizione e chiediamo alla Corte d’appello di Genova di rigettare la richiesta per manifesta infondatezza e lasciare gli accertamenti dei fatti, così come sono stati sanciti da tre gradi di giudizio che ci dicono che è stato il marito a uccidere e distruggere il corpo di Roberta Ragusa".