REDAZIONE PISA

Cas di San Jacopo è cambio di appalto "Tagli in busta paga per i lavoratori"

E’ stato annunciato il passaggio dalla Cri a una cooperativa di Modena. Il sindacato Cgil denuncia: "In questo modo salari ridotti di 200 euro . al mese con un grave peggioramento delle condizioni contrattuali".

Cas di San Jacopo è cambio di appalto "Tagli in busta paga per i lavoratori"

"Il cambio di appalto sul Centro di Accoglienza Straordinaria (Cas) di San Jacopo (previsto dal primo agosto) nel comune di San Giuliano Terme attualmente gestito dalla Croce rossa di Pisa, prelude ad una drastica riduzione della retribuzione dei lavoratori e un peggioramento delle condizioni contrattuali". Lo denuncia Sonia Antoni della Cgil Funzione pubblica secondo la quale "l’aggiudicazione da parte della prefettura del servizio che ospita migranti richiedenti asilo a una cooperativa sociale di Modena comporterà la perdita di oltre 200 euro al mese per i lavoratori e la riduzione degli orari contrattuali". Condizioni peggiorative, dunque, per i dipendenti del Cas di San Jacopo, aggiunge la sindacalista, "come già avvenuto nei mesi scorsi per il cambio di appalto dei servizi non educativi per i nidi, dove le lavoratrici hanno perso oltre due mensilità all’anno e anche in questo caso non viene garantita l’armonizzazione della retribuzione tra due diversi contratti, ovvero tra quello nazionale collettivo della Croce rossa e quello delle cooperative sociali: è inaccettabile, che la pubblica amministrazione nell’effettuazione dei bandi, non abbia la sensibilità rispetto all’inadeguatezza delle risorse messe a gara, e che possa decretare la riduzione del salario e il peggioramento delle condizioni contrattuali". Secondo Antoni, infatti, "la clausola sociale non basta a tutelare i lavoratori se non è accompagnata da adeguate risorse che possano coprire le differenze retributive tra il soggetto uscente e il subentrante, quando applicano contratti di lavoro diversi". Il sindacato, "con amarezza di fronte alle penalizzazioni che subiranno i lavoratori e a un’emergenza migranti che sembra non arrestarsi" osserva che la Cri pisana "anziché impegnarsi a individuare percorsi di salvaguardia di professionalità, non trova di meglio che consigliare loro di accettare di passare alla cooperativa".