SAVERIO BARGAGNA
Cronaca

Rogo sui Monti Pisani: "Non è colpa mia, il fuoco è partito altrove"

L’avvocato dell’imprenditore agricolo accusato dell’incendio di Vicopisano. "L’innesco non si trova nell’agriturismo. Il mio assistito è molto provato"

Il rogo sul Monte Pisano (foto Valtriani)

Vicopisano, 20 agosto 2021 - "Non sono io il colpevole". L’incendio dei Monti Pisani che da sabato sera ha raso al suolo 26 ettari di bosco e ulivi "non è una sua responsabilità". Ne è convinto Paolo Maddaleni, avvocato del Foro di Lucca, che difende l’imprenditore agricolo 28enne accusato di essere (pur involontariamente) il responsabile del rogo di Vicopisano.

Accuse che il legale è pronto a controbattere: "Il mio assistito – argomenta – si dichiara del tutto estraneo alla vicenda e stiamo già lavorando per dimostrarlo". E annuncia indagini difensive: "Perché siamo convinti che l’innesco, dal quale è scaturita la fiamma, si trovi in realtà in un luogo estraneo alla proprietà dell’agriturismo. Di conseguenza, non solo il mio assistito non ha fatto niente di male ma è, addirittura, una delle persone danneggiate dall’incendio avendo perso numerosi ulivi nell’evento".

Maddaleni conclude: "Il giovane imprenditore, per altro, sta vivendo molto male questa vicenda. E’ ritenuto pubblicamente il colpevole del fatto ed è davvero difficile sopportare un peso del genere. E' molto provato".

Intanto, però, i monti di Vicopisano non trovano ancora pace. Nella tarda mattinata di ieri il fuoco è tornato ad alzarsi in località Luchetta, ma il fronte è stato subito controllato dalle squadre di volontari ancora presenti in zona e dai vigili del fuoco. Nonostante l’alta colonna di fumo (che ha impaurito e non poco) il fuoco è stato stavolta "controllato" e "condotto" in modo tale da non provocare danni e bruciare solo quel sottobosco che – comunque – doveva essere bonificato e non era più recuperabile.

Sul fronte delle indagini, invece, i carabinieri non hanno dubbi. Esclusa, nel giro di poche ore, la pista che conduceva a turisti francesi (accusati di aver acceso un barbecue nell’agriturismo), si sono concentrati sulla posizione sull’imprenditore agricolo che, proprio nella struttura ricettiva, aveva il compito di pulire la brace. Secondo i militari, i resti del barbecue (fatto la sera prima da turisti belgi) sarebbero stati gettati a terra non del tutto spenti e, nel giro di qualche ora, ciò avrebbe innescato il focolaio. Una disattenzione che, unita ad un po’ di vento, avrebbe provocato il patatrac. Un innesco, sia ben chiaro, involontario e sfortunato tanto che l’imprenditore è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Pisa per "aver cagionato per negligenza e imprudenza, un incendio boschivo dal quale è derivato pericolo per edifici nonché danno grave, esteso e persistente all’ambiente".