REDAZIONE PISA

Canapa, la filiera green salva il lago di Massaciuccoli

Viaggio nel cuore dell’azienda di Migliarino fondata da Giuseppe e Domenico. Vitiello: 1700 metri quadrati e grande potenziale, dalla bioedilizia alla cosmetica

Una doppia scommessa. Su un comparto green con grandi fette di mercato da conquistare e su un territorio, confinante con il lago di Massaciuccoli, che proprio da questo comparto potrà trarre nuovo e vitale ossigeno. Al centro c’è la lavorazione della canapa, uno stabilimento che inizia oggi il suo cammino dopo due anni di ricerca e una serie di macchinari brevettati ad hoc. L’azienda, fondata da Giuseppe e Domenico Vitiello - un ingegnere e un agronomo di origine napoletana - insieme all’imprenditore piemontese Franco Bianco, e al figlio Matteo, si chiama "Canapafiliera" e si estende su un’area di 1700 mq. Ha aperto i battenti in via Fischioni a Migliarino dove ieri ha ricevuto il benvenuto delle istituzioni, nel corso di una iniziativa organizzata dal Circolo Mazzei. L’impianto – che in questa prima fase occupa 5 operatori – tratterà la canapa (sia il canapulo che la fibra) per impiegarla su tre fronti: nella bioedilizia, nel tessile e – questa la novità – nel settore della carta. Senza dimenticare un quarto impiego possibile, quello nella cosmetica, che sarà una delle direttrici di studio per il prossimo futuro. Tutto questo verrà fatto con un procedimento biologico, a basso impatto e assolutamente non inquinante. "Non tutti lo sanno ma l’Italia ha una grande tradizione nella produzione della canapa – spiega il vicepresidente Giuseppe Vitiello - ma nel tempo e per varie ragioni la coltivazione è stata sostanzialmente abbandonata. Chi ha continuato a produrre canapa lo ha fatto senza sbocchi. Mancava un anello, ed è quello che abbiamo voluto creare qui. Un impianto unico in Europa per il quale non è stato scelto un territorio qualunque. Abbiamo, infatti, raccolto l’appello dell’università, della Sant’Anna, della Regione che hanno più volte sollecitato le aziende ad inserire la canapa nelle coltivazioni, per ‘salvare’ il lago di Massaciuccoli. L’augurio è che il mondo agricolo circostante ci segua. Questo stabilimento offre un contributo concreto per depurare il lago". "Per quanto riguarda la bioedilizia – prosegue Vitiello – abbiamo un mondo che ci aspetta, per il tessile e la carta il valore aggiunto è il processo biologico per macerare privo di conseguenze a livello ambientale".

Un progetto che ha convinto Franco Bianco – imprenditore impegnato nel settore degli integratori alimentari e della cosmetica naturale - ad investire: "Ho conosciuto i fratelli Vitiello nell’ottobre del 2020, avevo ceduto la mia impresa arrivata ad occupare 100 dipendenti e 50 milioni di fatturato, per ritirarmi in Toscana a gestire un agriturismo. La loro idea mi ha entusiasmato. Riuscire a creare dal nulla, in tempo di Covid, tutto questo lo considero miracolo". A salutare l’inizio dell’avventura, tra gli altri, anche il commissario della Camera di Commercio Valter Tamburini e il sindaco di Vecchiano Massimiliano Angori. "La pandemia – queste le sue parole - è stata un avvertimento forse, e abbiamo dimostrato di avere ottima resistenza e resilienza, ma ora occorre fare un passo avanti partendo dal piccolo, curando il nostro territorio, incentivando realmente attività produttive economiche sociali e culturali che inducano tutti a incamminarsi verso uno sviluppo realmente sostenibile. Questa azienda con la sua azione e la sua capacità innovativa e apertura lo dimostra. La loro sfida è anche la nostra".

Francesca Bianchi