Calo del 5,7% nei prestiti alle imprese di Pisa: situazione critica nel sistema imprenditoriale

Il prestito alle imprese di Pisa cala del -5,7%, colpendo soprattutto le piccole aziende. La causa principale è l'aumento del costo del denaro e la prudenza delle banche. La soluzione proposta è l'erogazione di contributi a fondo perduto e programmi formativi manageriali.

Il prestito al sistema imprenditoriale della provincia di Pisa è calato del -5,7%. E’ quanto emerge dallo studio sui dati della Banca d’Italia condotto dall’Istituto di Studi e Ricerche e dalla Camera di Commercio (CCIAA) Toscana Nord-Ovest. Un calo, quello pisano, che segue l’andamento regionale e nazionale, entrambi in perdita del 5%. La batosta colpisce più duramente le piccole imprese (-9,8%) e, per la prima volta dal covid, porta anche le grandi aziende a -4,6%. Un calo che va a colpire tutti i settori, ma che incide soprattutto nei servizi (-6,5%). La causa principale, spiega la Camera di Commercio, è l’aumento del costo del denaro da parte della BCE e l’attuazione delle linee guida sulla valutazione del merito creditizio. Inoltre, il rallentamento dell’economia e la crescita dei tassi hanno reso le banche più caute nel finanziare imprese. Stabili invece i prestiti alle famiglie: calano i mutui per l’acquisto di case, a causa dell’aumento dei tassi, ma aumenta il credito al consumo e dei finanziamenti per l’acquisto di beni durevoli. Aumentato anche il risparmio nella provincia.

Per Valter Tamburini, presidente della CCIAA Toscana Nord Ovest, la soluzione per affrontare questa grande difficoltà può essere "l’erogazione di contributi a fondo perduto con specifici bandi e l’offerta di programmi formativi manageriali, focalizzati sull’internazionalizzazione e la digitalizzazione".

Nello specifico, in provincia di Pisa i prestiti alle imprese si sono ridotti nel 2023 di 245 milioni (-5,7%), un aggravamento della flessione del 2022 (-1,1%), che porta lo stock degli impieghi vivi a 4 miliardi. I maggiori segnali di tensione arrivano dalle piccole imprese, molto supportate durante la pandemia, che hanno subito una riduzione del credito nel 2023 del -9,8%. Indeboliti anche i prestiti alle grandi aziende che, per la prima volta dal periodo covid, sono scese in terreno negativo: -4,6%. Tutti i settori segnalano una flessione: manifatturiero -5,7%, costruzioni -2,6%, servizi -6,5%. Da segnalare, invece, come i finanziamenti destinati agli investimenti produttivi (per macchinari, attrezzature, etc) siano cresciuti nell’ultimo anno del +5,4%. Peggiora la qualità del credito del sistema economico pisano: il tasso di deterioramento sale nel 2023 all’1,97% (dall’1,42% del 2022), superando la media toscana di circa 6 decimi di punto.

M. F.