MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Calamità naturali. La polizza obbligatoria: "Aziende in difficoltà senza formazione"

Dal prossimo 31 marzo chi non è assicurato perde il diritto ad ottenere indennizzi in caso di danni. Ne parliamo con la direttrice operativa di Cna Pisa Barbara Carli: "Contesto complesso, serve una proroga".

Dal prossimo 31 marzo chi non è assicurato perde il diritto ad ottenere indennizzi in caso di danni. Ne parliamo con la direttrice operativa di Cna Pisa Barbara Carli: "Contesto complesso, serve una proroga".

Dal prossimo 31 marzo chi non è assicurato perde il diritto ad ottenere indennizzi in caso di danni. Ne parliamo con la direttrice operativa di Cna Pisa Barbara Carli: "Contesto complesso, serve una proroga".

di Mario Ferrari

PISAù

Dal prossimo 31 marzo le imprese saranno obbligate ad avere un’assicurazione per terremoti, alluvioni, frane. È la novità decisa dalla Legge di Bilancio 2024 che ha introdotto l’obbligo per tutte le aziende di sottoscrivere polizze assicurative a copertura dei danni derivanti da eventi catastrofici e calamità naturali. Una pratica che, sulla carta, dovrebbe consentire alle imprese di affrontare meglio situazioni emergenziali, limitando la dipendenza dagli aiuti pubblici. Eppure sul nostro territorio, molto a rischio per le alluvioni, secondo la direttrice operativa di Cna Pisa Barbara Carli "il contesto è complesso".

"La provincia di Pisa - dice Carli - e in particolare la zona della Valdera, è stata colpita a novembre 2023 da un’alluvione che ha causato danni a circa 15 aziende associate. Fin da subito ci siamo attivati per aiutare le imprese e adesso ci troviamo a dover affrontare una sfida significativa con questo obbligo di polizze assicurative".

Perché una sfida?

"Perché le realtà imprenditoriali pisane, spesso a conduzione familiare e radicate in settori tradizionali come l’artigianato, il commercio e i servizi. Dunque l’introduzione di un obbligo assicurativo di tale portata richiede un percorso di formazione e informazione adeguato, per evitare decisioni affrettate e potenzialmente svantaggiose".

Come mai?

"Perché c’è stato un ritardo nella definizione del quadro normativo, con il regolamento attuativo reso disponibile solo a fine febbraio 2025, ha creato una tempistica poco coerente con la portata dell’obbligo imposto. Le imprese si trovano ora nella difficile posizione di dover prendere decisioni strategiche in un lasso di tempo troppo breve e senza strumenti adeguati per la comparazione delle offerte".

La finestra temporale infatti è fino al 31 marzo.

"Le dirò di più. A rendere ancora più critica la situazione vi è il fatto che le compagnie assicuratrici hanno tempo fino al 28 marzo 2025 per adeguare i testi delle polizze alle nuove normative. Questo significa che le imprese avranno una finestra temporale praticamente inesistente per valutare e sottoscrivere le soluzioni più adatte alle proprie necessità".

La soluzione sarebbe una proroga per le imprese?

"Sì. L’attuale contesto normativo e i tempi ristretti rendono necessario un intervento per una proroga, così da garantire un’adozione consapevole e sostenibile di tali strumenti importantissimi. Solo così sarà possibile permettere alle imprese di continuare a operare con serenità e sicurezza".

Se la proroga non ci dovesse essere?

"Allora come Cna suggeriamo di confrontare più preventivi, facendo una valutazione attenta in termini di costi della polizza e rischi coperti, massimali e franchigie, procedure di risarcimento e valore indennizzo".