MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Aumentano i casi di disturbi alimentari. Convegno di Stella Maris sul ruolo della famiglia

Nei giovani tra i 10 e i 18 anni crescono i casi di disturbi alimentari gravi, al punto che secondo il ministero della salute c'è un surplus del 35%. Alla Stella Maris a Calambrone una giornata per capire cosa può fare la famiglia per impedire queste situazioni

La facciata frontale della Stella Maris a Calambrone

La facciata frontale della Stella Maris a Calambrone

Pisa, 27 giugno 2025 - Oltre una persona al mese ricoverata, soprattutto giovani tra i 10 e i 18 anni, con numeri purtroppo in costante crescita. È una fotografia allarmante quella scattata dalla Fondazione Stella Maris riguardo ai gravi disturbi alimentari (Dca). Una problematica su cui l’Irccs di Calambrone vanta un’esperienza decennale: dal 2014 sono stati seguiti oltre 130 pazienti in età evolutiva con dca, di cui ben 35 solo nell’ultimo anno, tra ricoveri e day hospital.

I dati, secondo il Ministero della Salute, indicano una crescita del 35% tra i giovani. Un’emergenza che vede la Fondazione Stella Maris impegnata in prima linea, ma che richiede anche il coinvolgimento attivo delle famiglie. Proprio su questo tema si terrà oggi dalle 8.30, nell’auditorium dell’Irccs in viale del Tirreno 341 a Calambrone, un convegno nazionale dal titolo «La famiglia e i percorsi di cura per i disturbi alimentari in età evolutiva». L’obiettivo è evidenziare il ruolo cruciale della famiglia nell’affrontare i disturbi alimentari gravi. Oltre a una sessione dedicata, l’evento ospiterà una tavola rotonda conclusiva con operatori sanitari, pazienti ed ex pazienti, e i loro familiari.

Tra i momenti più attesi, la testimonianza di Chiara, 24 anni, ex paziente dell’Irccs, oggi laureata e con una vita sociale e privata pienamente soddisfacente, finalmente libera di mangiare ciò che desidera, dopo un percorso durato dieci anni alla Stella Maris. «Per tanti anni – racconta – mi sono chiesta come fosse possibile passare da un disturbo alimentare a un altro, dalla privazione totale del cibo alle abbuffate compulsive. In realtà, ancora oggi non me lo spiego fino in fondo, ma è successo, e in un modo o nell’altro ho dovuto imparare a convivere con quel nuovo mostro. Ho anche capito l’importanza di trovare il terapeuta giusto, quello che ti comprende e ti affianca nel percorso. Parlare con qualcuno, per quanto possa sembrare banale, può davvero cambiarti la vita».

Aggiunge sua madre: «La strada verso la Stella Maris è diventata, nel tempo, quella che ci ha portati fuori dal tunnel, grazie al nostro impegno e all’aiuto di medici, psicologi ed educatori che lottano con passione e fiducia accanto alle famiglie in questa dura battaglia contro i disturbi alimentari. L’IRCCS – prosegue – ha visto tanto dolore e tante lacrime, ma oggi per me è un ricordo positivo. Mia figlia è una ragazza matura, consapevole, sensibile, che, anche grazie alla sua esperienza dolorosa, mette il suo grande cuore in tutto ciò che fa. Per questo, come genitore, mi preme lanciare un messaggio di speranza e solidarietà a chi sta affrontando questa lotta, certa che con amore, relazioni, fiducia e le giuste competenze, si può vincere. Nonostante l’ignoranza e i troppi pregiudizi che ancora oggi circondano questi disturbi».