
Arturo Calabresi, difensore
"Non so quanto manca, un punto penso, no?". Anche meno, in realtà. Arturo Calabresi è emozionato, quasi commosso, in conferenza stampa dopo la vittoria del Pisa contro il Frosinone. Uno dei giocatori dalla miglior dialettica nello spogliatoio è rimasto senza parole: "Per me è difficilissimo commentare la partita, tanto è stato bello il contorno". Il difensore, uno dei capitani della squadra, come definito da Inzaghi, ha ammesso di non essersi interessati di quanto accadeva al Picco, nella sfida Spezia-Salernitana (un risultato negativo dei liguri avrebbe valso la Serie A): "Zero. Non ci interessava. Non sapevo il risultato nemmeno all’intervallo. Ci avrebbe portato via tante energie all’interno di una partita più complessa di ciò che abbiamo fatto sembrare". La promozione è ormai prossima, si vede la linea del traguardo: "Stiamo iniziando a razionalizzare ciò che stiamo facendo, manca pochissimo. Sono orgoglioso dei miei compagni, di cosa abbiamo costruito".
E infatti, nello spogliatoio Calabresi ha svelato che se non è già partita la festa, poco ci manca: "Abbiamo esultato, diciamo così, mi manca un po’ la voce". A prendere parola è stato quindi un altro leader, Marius Marin, che ha giocato sotto gli occhi del suo commissario tecnico in nazionale (oltre che di Morutan e di Rus), Lucescu, già allenatore del Pisa. Il numero 6 è l’unico reduce in rosa dalla Serie C: "Da lì è partito tutto. Io qui sono cresciuto, come calciatore e come uomo. Ormai sono un pisano d’adozione". E tale resterà. Perché è arrivato anche un annuncio importante: "Sono qui da sette anni, andarmene il prossimo significherebbe che non sto bene di testa, no?". Una notizia data con il sorriso, ridendo, da parte del centrocampista, dopo un periodo non positivo in campo: "Sapevo da solo di non essere il solito Marin, ho avuto un problema al tallone". Adesso, è vicino a un traguardo che si era posto: "Dopo la finale persa nel 2022 contro il Monza mi ero promesso di portare questa squadra in Serie A". E possiamo dire che adesso manca solamente l’aritmetica, la formalità, ma la promessa è stata mantenuta.