Anche a Pisa dove ha sede il Centro Addestramento di Paracadutismo della Folgore, fanno discutere le frasi omofobe del generale Roberto Vannacci. Pioggia di polemiche e di critiche nate dalle frasi contenute nel libro ‘Il mondo al contrario’ autoprodotto dal generale nonché ex capo dei paracadutisti della Folgore e attuale comandante dell’Istituto Geografico Militare di Firenze. Il generale nel libro si scaglia contro "la dittatura delle minoranze", attaccando omosessuali – definiti "non normali" – ma anche ambientalisti, femministe, immigrati clandestini e famiglie arcobaleno. "Inaccettabile e fuori luogo il comportamento del generale dell’esercito Vannacci – commenta il capogruppo in consiglio comunale a Pisa di Sinistra Italiana, Luigi Sofia -. Come Sinistra italiana, tramite la voce del nostro segretario nazionale Nicola Fratoianni, depositeremo una interrogazione parlamentare. Le persone Lgbt sono normali, Paola Egonu rappresenta orgogliosamente l’Italia nel mondo e crediamo che non esista alcuna dittatura delle minoranze – risponde alle sparate del generale il consigliere Sofia - L’unico fatto discordante con la normalità è che un alto ufficiale dell’Esercito si metta pubblicamente a esprimere insulti omofobi e razzisti, pregiudizi che disonorano l’istituzione che rappresenta e la Costituzione".
Dello stesso avviso anche il coordinatore di Pinkriot Arcigay Pisa, Junio Aglioti Colombini: "Le esternazioni di Vannacci purtroppo non ci stupiscono perché in linea con una violenza istituzionale che giorno dopo giorno si fa sempre più pressante nei confronti della nostra comunità. La gravità e l’assurdità di quanto detto all’interno del libro sono evidenti, ma quello che rischia di passare sottotraccia è come una figura così riconosciuta all’interno dell’esercito sia potuta arrivare agli apici professando ideologie anticostituzionali, razziste e omobitransfobiche. La politica e le istituzioni che hanno permesso questo dovranno risponderne - continua Colombini -, non con la semplice rimozione di Vannacci dai suoi incarichi ma con una seria presa di responsabilità rispetto alla cultura dell’odio di cui esponenti delle istituzioni si fanno portavoce".
Enrico Mattia Del Punta