
Bufera su Port Authority . Si dimette l’intero Cda
Potrebbe essere finita giovedì l’era di Salvatore Pisano alla guida della Port Authority di Pisa. Tutti i consiglieri del consiglio di amministrazione si sono dimessi facendo decadere anche il presidente e l’intera governance della municipalizzata. Il presidente resta dunque in carica solo per svolgere mansioni di ordinaria amministrazione fino alla nomina di un nuovo board e all’elezione di un nuovo presidente che, stando ai rumors della politica, non dovrebbe essere Pisano, il cui mandato sarebbe andato a naturale scadenza tra un anno e mezzo. A far precipitare la situazione, che avrebbe colto di sorpresa anche il sindaco Michele Conti e gli ambienti del centrodestra, sono state alcune esternazioni del consulente legale della società, Massimo Nitto, e dello stesso presidente (espressione della Lega) nel corso di una trasmissione televisiva andata in onda nei giorni scorsi. Secondo Nitto, infatti, l’avvento del cda al posto dell’amministratore unico avrebbe "rallentato l’operatività societaria", mentre Pisano ha criticato il Comune per la realizzazione di una pista ciclabile in darsena. Ma da mesi il consiglio di amministrazione dell’Authority viveva le tensioni tra presidenza e consiglieri su vari aspetti e la trasmissione Tv è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, tanto che lo stesso Pisano, sulla sua pagina Facebook, non ha esitato a definire le dimissioni di massa "un agguato politico" ai suoi danni. Nessuno dei protagonisti per ora ha voluto commentare la vicenda. Pisano non ha rilasciato dichiarazioni, altrettanto silenti sono rimasti i consiglieri dimissionari (Federico Pieragnoli in rappresentanza di Confcommercio, Barbara Carli per la Cna e gli avvocati Francesco Virgone e Luisa Azzena, tutti nominati direttamente dal Comune).
No comment anche dal sindaco Michele Conti che ora dovrà però gestire la situazione e procedere alla nomina di una nuova governance. I rumors di palazzo indicano in una decina di giorni o poco più lo scioglimento dei nodi. Ovvero la nomina da parte del Comune, socio unico dell’Authority, di un nuovo consiglio di amministrazione chiamato a eleggere poi il presidente, oppure addirittura individuare un assetto diverso per la guida della società: una figura politica per la presidenza con ruoli operativi assegnati, invece, a un manager nel ruolo di direttore o amministratore delegato.