REDAZIONE PISA

Borgo Stretto non ci sta: "Indecenti quei cassoni tra i negozi"

Nasce l’associazione di imprenditori del settore e residenti per difendere il "salotto buono" della città. "Un pessimo biglietto da visita"

Si è costituita l’associazione "Borgo Stretto" formata da residenti e da commercianti che operano in questa strada tanto particolare e suggestiva che con i suoi portici e con i suoi edifici storici rappresenta per Pisa una vera e propria icona, una delle immagini più belle ed emblematiche della città e, da sempre, il luogo vocato al passeggio e allo shopping. Quale siano le motivazioni che hanno portato a fondare l’associazione lo spiega Franco Baroni, personaggio di riferimento dello storico negozio di ottica Allegrini, nonché fra i principali promotori di questa iniziativa: "L’associazione – spiega con l’entusiasmo che deriva dal credere fermamente nella bontà dell’iniziativa – ha a cuore la conservazione e la tutela di Borgo Stretto e contemporaneamente si propone di rimarcare, di volta in volta, tutte quelle situazioni che portano nocumento all’immagine stessa della strada, da sempre considerato, a ragione, il “salotto buono della città”".

Andando a ritroso nel tempo, Borgo è stato infatti più volte oggetto di interventi mirati atti a migliorarne l’immagine, a cominciare da quello importante dell’Aprile del 1760. In quel mese infatti fu rifatta, si legge in un manoscritto della biblioteca del Seminario di Santa Caterina, "La strada di Borgo e messovi il lastricato e buttati giù i muriccioli davanti le botteghe che apparisce una cosa nobilissima".

Oggi,l’aura di bellezza e di storicità che ammanta caratterizza via unica è, concordano gli associati, decisamente violata da una serie di grossi cassoni per l’immondizia posizionati, da qualche mese, in quel tratto di strada che da Piazza Donati conduce proprio in Borgo.

"Messi ad uso degli stessi negozi, dichiara Augusto Costanzi proprietario dell’edicola sotto i portici, il loro effettivo utilizzo in realtà risulta del tutto marginale mentre – continua – è evidente il danno che tali cassoni – che nelle ore notturne diventano ricettacolo di ogni tipo di sporcizia – apportano all’immagine di Borgo e quindi alla città stessa, agli abitanti del luogo e alle attività commerciali".

Per questo motivo l’Associazione "Borgo Stretto" domanda al Comune che tali cassoni "vengano rimossi al più presto e posizionati altrove per consentire che Borgo, il salotto buono, torni ad esserlo realmente".

Giovanni Bertozzi