
Blitz alla scuola Santoni "Segnalazioni dai ragazzi"
Controlli organizzati e studiati da tempo che hanno portato a un arresto (convalidato con obbligo di firma in attesa del dibattimento) e due denunce. Un’operazione che è partita in qualche modo dai ragazzi stessi. Come spiega anche il rappresentante dei genitori in Consiglio d’Istituto, Roberto Serrentino. Sulla terrazza esterna dell’istituto "Santoni", largo Concetto Marchesi, è stato sorpreso un 19enne pisano estraneo alla scuola. Perquisito dagli agenti del Nosu il giovane è stato trovato con 26 grammi di hashish avvolti in un calzino e nascosti nelle mutande. Con lui c’erano anche due giovani minorenni - la ricostruzione degli agenti - e allievi del "Santoni". Uno aveva in tasca 5 grammi di hashish, l’altro due grammi.
Un intervento nato nel tempo. "Su input di alcuni genitori che avevano raccolto le parole dei loro figli, evidentemente, sulla possibile circolazione di sostanze. Padri e madri che si sono poi rivolti al Consiglio di cui fanno parte anche gli insegnanti". Il preside, profesor Maurizio Berni, ha quindi chiesto, su mandato dell’organo istituzionale, di fare controlli in particolare su un’area esterna, la terrazza. Si è smosso così un circuito che si è anche chiuso e che ancora funziona: un filo diretto che dagli studenti arriva fino a casa e torna alla scuola stessa. Speriamo che tutto questo serva come lezione in futuro e che episodi simili non si ripetano più. Se così non fosse ci riattiveremo", aggiunge Serrentino.
In questi giorni sono anche spuntati manifesti in centro a firma @scuoleinrivolta.pisa dove sono citati "i numerosi raid antidroga nelle scuole superiori, ormai diventati consuetudine negli ultimi anni" e nei quali si citano anche fatti di Padova "dove la Digos è entrata al liceo artistico" e di Torino la cui questura "da anni reprime le proteste pacifiche". "Quando chiameremo effettivamente questa oppressione istituzionale per quella che è, ovvero violenza?".
Su queste e altre proteste e proteste Serrentino risponde: "Non si può essere contrari a interventi del genere se si vuole il bene delle scuole e dei ragazzi".
Antonia Casini