Choc in spiaggia. Bimbo rischia di annegare: salvato / FOTO

Marina di Vecchiano, catena umana per rianimarlo

I soccorsi al bimbo che ha rischiato l'annegamento

I soccorsi al bimbo che ha rischiato l'annegamento

Pisa, 2 agosto 2018 - "Quando siamo arrivati il piccolo stava davvero male. Facevo fatica a sentire il respiro». Riccardo Berchielli, presidente di «Mare sicuro», nella vita infermiere, e Andrea Loni, bagnino dell’Oasi Marco Polo, sono stati i primi a intervenire in spiaggia, a Marina di Vecchiano, dove ieri nel primo pomeriggio un bambino di 5 anni, la cui famiglia è di origini pakistane, ma è residente a Pisa da tempo, ha rischiato di annegare. «E’ successo a circa 200 metri dall’Oasi dove ero con Andrea», racconta Riccardo. Sembra che abbia avuto un malore e abbia ingerito acqua. «Lo abbiamo già trovato a riva dove lo avevano portato, ma aveva bevuto molto. C’era una ragazza della Repubblica Ceca, Linda, con lui, anche lei bagnante, che lo stava massaggiando. Abbiamo proseguito con le manovre, a un certo punto, finalmente, ha cominciato a rigettare l’acqua».

Una catena umana, in pochi secondi, la spiaggia si mobilita. Con i due addetti ci sono anche il vigile del fuoco Massimo Giuliani, il dottore dell’Usl Alessandro Di Sotto, un’altra infermiera e la capitaneria di porto. La mamma urla, piange e prega con l'altra figlia in collo, è terrorizzata. E’ stato allertato il 118 che ha inviato sul posto l’ambulanza della Pubblica assistenza di Migliarino. «Il piccolo, pian piano, ha ripreso a respirare», prosegue Berchielli.

Vista l’età e la delicatezza della situazione, per fare prima, la centrale operativa ha deciso di inviare un Pegaso. E, con l’elicottero, il bimbo è stato trasportato per precauzione all’ospedale Meyer di Firenze. Da un iniziale codice rosso, massima gravità, il caso è passato a un giallo. Molta la paura, ma i soccorsi immediati hanno evitato che il pomeriggio finisse in una grande tragedia.

«Al termine dell’intervento – aggiungono i soccorritori – siamo andati tutti insieme a bere qualcosa. Eravamo noi stessi senza fiato. La situazione iniziale era davvero brutta e, quando ci hanno detto dopo un po’ che il bambino si stava riprendendo e stava meglio, abbiamo sentito un grande sollievo». «Sembra essere stato un malore, una congestione, ma purtroppo, in generale, – mette in allerta Berchielli – a Marina di Vecchiano ci sono tante buche, bisogna stare attenti e, a volte, si formano correnti strane. Chi è del posto lo sa, la costa vecchianese può essere insidiosa».