Bambina morta in auto, il padre: "Sono io l'assassino di nostra figlia" / VIDEO / FOTO

Daniele Carli, padre della piccola Giorgia, originario di Scarlino, non si dà pace. Avrebbe dovuto accompagnarla all'asilo nido invece è arrivato al lavoro e ha lasciato la bambina in auto nel parcheggio

I rilievi dei carabinieri sul luogo della tragedia (Foto Valtriani)

I rilievi dei carabinieri sul luogo della tragedia (Foto Valtriani)

Pisa, 19 maggio 2018 - «Appena Gabriella mi ha chiamato, mi si è accesa la lampadina. Ma era tardi». Non si dà pace Daniele Carli. La piccola Giorgia, un anno da compiere tra pochi giorni, avrebbe dovuto accompagnarla all’asilo nido Snoopy di Riglione come ogni mattina e invece ci è passato davanti senza fermarsi. Sovrappensiero. È arrivato fino a San Piero a Grado, alla Continental dove lavora come ingegnere, ha lasciato l’auto nel parcheggio sotto il sole ed è salito in ufficio, Giorgia era ancora lì. È morta lì. È stata la moglie Gabriella Perrone a dare l’allarme, poco prima delle 16, quando è passata dall’asilo per riprendere la figlia e le educatrice le hanno detto che non era mai venuta. Ha chiamato Daniele e lui ha capito. È volato nel parcheggio. Ma Giorgia era morta sotto il sole .

«Come fai – ha ripetuto ieri come una litania davanti agli amici – anche solo a guardarmi negli occhi, Gabriella. Sono l’assassino di nostra figlia». In azienda lo sconforto è generale. Il dolore non risparmia nessuno, nemmeno gli addetti ai lavori. Il piazzale è un pullulare di uomini in divisa. L’auto di Carli è circondata dal nastro giallo dei vigili del fuoco. L’unica cosa che hanno potuto fare perché al loro arrivo la tragedia si era già consumata. Nell’abitacolo non c’è alito di morte ma i segni di una esistenza felice, segni di giochi e risate ormai cristallizzati. Eppure tra quegli oggetti tanto cari Giorgia ha trovato la fine più assurda.

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Il suo «ovetto» è ben saldo sul sedile posteriore accanto al seggiolino della sorellina maggiore. Sul finestrino gli adesivi a forma di cuore lasciano immaginare i viaggi pieni di allegria di una famiglia «unita» che è costretta adesso ad affrontare qualcosa di impensabile. Nemmeno i soccorritori della PA Litorale e della Misericordia di Pisa riescono a trovare le parole. Hanno provato a rianimare il cuoricino della piccola, ma è stato tutto inutile. Le ambulanze sono vuote a pochi metri dal luogo dell’incidente. «Daniele è un ragazzo e un padre eccezionale. L’accompagnava all’asilo tutti i giorni», raccontano alcuni colleghi incontrati all’uscita della ditta. Tutti i giorni puntualmente, incastrando quell’impegno tra i tanti della giornata. Ieri però il meccanismo è saltato: un’azione diventata ormai automatismo, un’abitudine amorevole, è venuta meno. All’improvviso, per un brutto scherzo della mente che sembra essersi spenta. Il 40enne, originario di Scarlino, aveva messo Giorgia al sicuro al suo posto nel sedile posteriore per accompagnarla a scuola. Invece di fermarsi però è andato a dritto fino al lavoro, a una quindicina di chilometri da casa. È arrivato a destinazione verso le 8.30 ed è entrato in ufficio. Tutto regolare. Fino alla telefonata della moglie, appunto, poco prima delle 16. È stata proprio lei a far scattare la catena dei soccorsi: era andata a prelevare Giorgia al nido, scoprendo che lì la figlia non c’era mai arrivata. L’esatta ricostruzione dei fatti comunque è ancora al vaglio dei carabinieri che conducono un’indagine coordinata dal sostituto procuratore di Pisa, Giancarlo Dominijanni.

Il corpicino della piccola è stato trasferito all’istituto di medicina legale (soltanto in serata) dove sarà eseguita l’autopsia. Secondo indiscrezioni, il padre – segretario di un circolo cittadino del Pd – è sotto choc e non è ancora stato ascoltato formalmente dagli inquirenti. La sua iscrizione al registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo è pressoché scontata e potrebbe arrivare già oggi.

Gabriele Masiero Elisa Capobianco

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