REDAZIONE PISA

Baby gang a Pisa, bambini di 12 anni sorpresi con un noto spacciatore

Studenti delle scuole medie visti sul viale Gramsci insieme a un tunisino con precedenti per spaccio. "Famiglie impotenti "

La polizia municipale (Nosu) in viale Gramsci

Pisa, 15 agosto 2022 - Pantaloncini cortissimi, treccine, cellulari. Adolescenti come tanti. Alcuni gruppetti, però, a Pisa stanno creando vari problemi. "E sono in aumento", spiegano gli agenti della municipale. Sabato ci sono stati più episodi in città, in particolare sotto i portici in zona Stazione. Nel pomeriggio, gli operatori Nosu hanno notato quattro minori italiani (tre bambine e un bambino) sotto alla Galleria “B” con un adulto di origini tunisine, con precedenti per spaccio. Alla vista delle divise, due ragazzine e l’uomo sono fuggiti. Un bimbo (12) e una bimba (13), che frequentano le scuole medie, sono rimasti e sono stati accompagnati al comando, poco distante, per essere identificati e riaffidati ai genitori. La loro reazione ha sorpreso i vigili urbani: insulti e parolacce. Chiamate le madri, una - ricostruiscono ancora dalla municipale - ha ricoperto di insulti gli agenti per il loro intervento, l’altra, invece, proprio nella sede di via Battisti, ha pianto e si è detta disperata per il comportamento del figlio.

Casi che gli investigatori definiscono ormai "quotidiani". Sempre sabato, quando molti loro coetanei erano al mare, un gruppo di ragazzini, italiani e stranieri, già noto, è entrato in un minimarket di viale Gramsci creando molta tensione. E’ dovuta intervenire una pattuglia del Nosu. Ancora, venerdì alcuni minori di origine tunisina, già conosciuti, avrebbero tentato di rapinare un uomo del cellulare sempre in viale Gramsci e provocato una rissa all’altezza del Bar Gambrinus.

"Purtroppo gli strumenti che la legge mette a disposizione sono molto scarsi ed inefficaci per arginare il nuovo clima che va delineandosi nelle strade cittadine", spiega il comandante del Nosu, il commissario Paolo Migliorini. "Nonostante la costante sorveglianza e i continui interventi di polizia, non esistono ulteriori e successive strutture che prendano in carico i giovani minorenni per un vero percorso costruttivo". Inoltre, non è poi facile far restare i giovani all’interno di un percorso. Un esempio. Un 16enne, giunto dalla Tunisia in città da un paio di mesi, dopo un viaggio in barca nello stretto di Sicilia. "E’ stato accompagnato già due volte in comunità di accoglienza, ne è sempre fuggito poco dopo, preferendo vivere di espedienti". Purtroppo, gli agenti gli hanno già trovato una bici rubata e, secondo quanto appurato dagli investigatori, il ragazzo viene utilizzato dagli adulti per le consegne. "A nulla è servito spiegargli i vantaggi di rimanere in comunità".

A. C.