Il liceo Carducci ha detto sì e ha comunicato ieri pomeriggio, tramite pec, il parere favorevole all’utilizzo di un modulo prefabbricato per avere nuove aule a disposizione. Presumibilmente quattro che si aggiungeranno ad altre già ricavate in altri spazi e sufficienti – almeno per ora – per ospitare tutti gli studenti. Iscritti che, nell’istituto di via San Zeno, sono tra l’altro in crescita. A settembre le classi saranno infatti 53, due in più rispetto ad oggi.. Nella delibera firmata ieri, gli organi collegiali del Carducci precisano che l’utilizzo del prefabbricato per l’attività didattica viene considerato una soluzione di urgenza ed emergenza, in attesa di quella che dovrà essere definitiva ottimizzando ulteriormente gli spazi esistenti o con la costruzione di una seconda sede. Non solo: la scuola chiede un ‘piano B’ nel caso i lavori di installazione dei moduli (che sembrano piuttosto lunghi) non vengano terminati entro l’inizio del prossimo anno scolastico. Soddisfatta di questo primo passo la preside Sandra Capparelli che – dopo il sopralluogo – definisce i moduli prefabbricati "confortevoli e sicuri, realizzati con materiali eco-sostenibili di ultima generazione. Niente di più lontano dalla parola container. Davvero un’ottima proposta".
"Siamo arrivati a questa conclusione – queste le parole della dirigente – condividendo fin dall’inizio la proposta con tutte le rappresentanze della scuola. Una delegazione con le componenti scolastiche al completo (docenti, studenti e genitori) ha svolto il sopralluogo al Marconi di Pontedera – dove esistono già da tempo i moduli -, insieme abbiamo raccolto foto, testimonianze e informazioni che sono state poi messe a disposizione all’intera popolazione scolastica". Il modulo con le quattro aule – che dovrà ricevere l’ok della Soprintendenza - potrà essere collocato nell’area fitness, recentemente recuperata, tra l’edificio di via San Zeno e l’istituto di fisiologia dell’Università. In quel caso l’area per l’attività motoria dovrà ‘traslocare’ in un altro punto da individuare. "Se nell’area verde non fosse possibile, potrebbe comunque essere valutata anche una collocazione all’Itis Da Vinci-Fascetti dove sono presenti altre nostre aule".
Francesca Bianchi